Eurogruppo: oggi summit alle ore 17, ma non c’è ancora alcuna intesa. Olanda boccia gli Eurobond
L’Eurogruppo alle 17 torna a riunirsi in un summit e si discute sulle obbligazioni europee come strumento per combattere la crisi per il coronavirus.
Si tratta di un giorno davvero decisivo per l’Ue, ma l’Olanda è ferma nella sua decisione: bocciare gli Eurobond.
Senza un accordo su un’azione coordinata, i governi dell’Eurogruppo dovranno prendere in prestito denaro dai mercati per attutire le conseguenze economiche della pandemia coronavirus.
Anche la crisi del coronavirus non è riuscita a mettere d’accordo i Ministri delle finanze dell’UE.
I Ministri non sono riusciti durante la notte a raggiungere un’intesa ed una valida strategia coordinata dall’Unione europea, che potrebbe aiutare a proteggere i cittadini ed i lavoratori dell’Eurozona dalle ricadute economiche della pandemia Covid-19.
Sono emerse profonde divergenze tra i due blocchi dell’Eurogruppo in merito alle condizioni delle linee di credito del fondo di salvataggio dell’Eurolandia e all’idea di emettere titoli di debito congiunto: i Coronabond.
Eurogruppo: ancora nessuna intesa per affrontare la crisi economica cagionata dal coronavirus
Oggi giovedì 9 aprile alle ore 17 riprenderanno le trattative per raggiungere un’intesa ed approntare un pacchetto di misure economiche che i ministri possano presentare ai leader.
“Abbiamo tentato di pervenire a un accordo, ma non siamo ancora arrivati”,
ha twittato il Presidente dell’Eurogruppo Mário Ceteno, che ha presieduto l’incontro tra i ministri mercoledì mattina.
“Il mio obiettivo rimane: una forte rete di sicurezza dell’UE contro le ricadute di #COVID19 (per proteggere lavoratori, aziende e paesi) e impegnarmi in un piano di ripresa considerevole.”,
ha aggiunto lo stesso Presidente dell’Eurogruppo Mário Ceteno.
Il numero di casi di coronavirus nel mondo si avvicina a 1,5 milioni, con oltre 82.000 morti.
L’Italia conta il maggior numero di vittime in un singolo paese, con oltre 17.000. La Spagna è seconda con circa 14.000 morti.
Ma la crisi sanitaria minaccia di diventare una vera e propria depressione finanziaria.
Le aziende hanno dovuto stoppare la produzione nel tentativo di frenare la diffusione del coronavirus.
In mancanza di una strategia comune, paesi indebitati come l’Italia e la Spagna dovranno prendere in prestito più denaro dai mercati dei capitali per prevenire fallimenti di massa ed evitare l’incremento vertiginoso della disoccupazione, venendo a minacciare una crisi del debito sovrano.