Come sta proseguendo la difesa dell’ambiente, al tempo da confinamento da covid 19. Vediamo quali provvedimenti normativi sono stati approvati.
La difesa dell’ambiente prosegue anche durante l’emergenza covid 19. Non solo abbiamo la raccolta dei rifiuti speciali, ma nuovi provvedimenti pensati proprio per iniziare una Fase 2 che metta al primo posto la tutela ambientale, umana e degli animali. Il paese deve ripartire nel modo giusto.
Il green new deal e l’appello delle associazioni
Alcune associazioni hanno lanciato un appello dove si chiede che venga realizzata
“la sostenibilità enunciata nei programmi dei governi nazionali ed europeo per la prosperità delle aziende e del Paese, mettendo al primo posto la salute ambientale e umana, come prerequisito per un sano sviluppo economico. Il sistema delle aziende green italiane, leader a livello europeo, è pronto a dare il proprio contributo a queste auspicabili scelte politiche”.
Ci sono molti provvedimenti in Parlamento che a breve vedranno la luce, per cercare di ridurre il cambiamento climatico, che recepiranno le direttive sull’economia circolare e per tutelare la difesa della biodiversità negli habitat terrestri e marini. L’appello prosegue con un auspicio che l’emergenza covid 19, non blocchi questi provvedimenti ancora a lungo.
Alcuni provvedimenti sono già stati approvati, come quello contenuto nel decreto appena firmato dal ministro Costa riguardo l’end of waste degli pneumatici fuori uso (pfu). Un decreto che riguarda un prodotto che in soli 10 anni da rifiuto ingombrante è diventato un nuovo tipo di risorsa. Si è creata una filiera in grado di recuperare tutti i pneumatici che vengono venduti. Si ha un recupero capillare, che coinvolge i rivenditori, ricambisti, meccanici e autodemolitori.
L’end of waste è traducibile nel nostro ordinamento come “cessazione della qualifica di rifiuto.” S’intende un processo per il recupero, da rifiuto a risorsa arrivando ad una prima forma di economia circolare. Il presidente di EcoTyre Enrico Ambrogio
“Il decreto firmato dal ministro Costa rappresenta un tassello fondamentale per la filiera del riciclo degli pneumatici fuori uso e per il suo ruolo centrale nell’economia circolare del nostro Paese. Soprattutto in un momento come quello che ci troviamo ad affrontare, dove ogni intervento semplificativo contribuisce a raggiungere in tempi rapidi risultati sostenibili per l’ambiente e per il tessuto industriale del nostro Paese”.