Omicidio Lorena Quaranta, “Sembrava perfetto”: testimonianza dello zio della studentessa uccisa dal compagno

Parla lo zio di Lorena Quaranta giovane vittima di omicidio per mano del fidanzato Antonio De Pace, emerge un rapporto perfetto. Ecco i dettagli.

omicidio Lorena Quaranta
Antonio De Pace e Lorena Quaranta

In un’intervista esclusiva lo zio della povera Lorena Quaranta svela dettagli sul rapporto della nipote con Antonio De Pace accusato dell’omicidio. Ecco cosa è emerso di incredibile.

Testimonianza sul periodo precedente l’omicidio

Giuseppe Quaranta, lo zio di Lorena, ha deciso di rilasciare a Fanpage un’intervista in cui svela dettagli sul periodo precedente la morte della 27enne.

Lo zio parla nello specifico del rapporto tra Lorena e Antonio e a come sembrasse tutto sereno e tranquillo.

“Il loro era un amore simbiotico. Antonio era premuroso…sembrava la persona giusta”

Come anche si evince dalle foto sul profilo della giovane, sembrava che tra i due ci fosse un rapporto idilliaco come conferma il fratello del padre.

“Mai una litigata, qualcosa che potesse essere un segnale..”

Il fidanzato di Lorena Quaranta in carcere tra confessione e silenzi

Lorena Quaranta dunque non si aspettava nulla di quanto sa sarebbe accaduto nell’appartamento in una zona residenziale di Furci Siculo dove viveva con Antonio.

L’uomo più grande della studentessa di Medicina di un anno, la mattina del 31 marzo avrebbe accoltellato la compagna per poi finirla strangolandola.
Dopo un maldestro tentativo di tagliarsi le vene, avrebbe lui stesso confessato al 112 l’omicidio commesso in una telefonata agghiacciante.

La dinamica dell’omicidio non è ancora stata chiarita del tutto dato che De Pace, studente di odontoiatria, una volta in carcere non ha più voluto rilasciare dichiarazioni.

Inizialmente il 28enne avrebbe dichiarato di aver ucciso Lorena per paura di essere contagiato dal coronavirus.

Lo zio di Lorena conferma che il giovane fosse spaventato dall’idea che i pazienti lo contagiassero ma non crede a tale movente.
A Lui e famiglia infatti questa pare solamente una strategia difensiva ed invocano l’ergastolo.

“Non può esserci nessun perdono per chi ha ucciso la propria compagna in un modo così brutale”

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