Gli alberi giganti sono fondamentali per mantenere in salute la foresta e aiutarle a ricrescere: ecco perché!
Gli alberi giganti sono importantissimi per proteggere la salute delle foreste, spingere la ricrescita e assorbire grandi quantità di anidride carbonica. Gli scienziati dopo anni di studi, hanno potuto dimostrare come questi alberi siano fondamentali per gli ecosistemi forestali.
I risultati dello studio
Gli scienziati hanno dimostrato quello che era soltanto ipotizzato, cioè la loro estrema importanza. Nello studio pubblicato sulla rivista Science, gli alberi giganti vengono chiamati pionieri di lunga durata. Essi contribuiscono ad un ampio assorbimento di anidride carbonica oltre ad aiutare nell’aumento della biomassa è fondamentale.
Lo studio ovviamente mette in risalto l’importanza di proteggere le foreste e mantenerne la biodiversità intatta, riducendo il riscaldamento globale. Bisogna inoltre spingere a non considerare tutti gli alberi in modo uguale, soprattutto coloro che creano i modelli sul clima. Come spiega Caroline Farrior una delle autrici dell’Università del Texas
“Abbiamo mostrato che le variazioni nella crescita, nella sopravvivenza e nella riproduzione delle specie di foreste tropicali sono importanti per prevedere lo stoccaggio del carbonio nelle foreste“.
I pionieri di lunga durata
Alcuni dei pionieri di lunga durata sono il mogano, il noce del Brasile e il Ceiba pentandra. Si tratta di alberi che crescono molto velocemente per centinaia di anni. Sono in grado di usare più energia nell’accumulare biomassa rispetto alla produzione di frutti.
A glimpse into the future of tropical forests @ScienceMagazine: A team of researchers led by Nadja Rüger from iDiv and @UniLeipzig developed a method to predict the development of species-rich forests. https://t.co/EWy94CYHJ1 pic.twitter.com/f4lpswXwnL
— iDiv Biodiversity Research (@idiv) April 9, 2020
Lo studio ha analizzato i dati raccolti in oltre 30 anni riguardo la foresta pluviale di Barro Colorado che cresce su di un’isola nel Canale di Panama. Gli studiosi hanno suddiviso gli alberi in 282 specie, in base alla crescita, riproduzione e longevità. Le specie sono divise in 4 gruppi:
- Veloci: crescono e muoiono in fretta,
- Lente: crescita lenta e raggiungono l’età anziana,
- Giganti infertili: vivono a lungo e si riproducono in un lungo periodo di tempo
- Nani fertili: si tratta di piccoli arbusti a lenta crescita, producono moltissimi frutti e breve vita.
Hanno simulato diverse combinazioni di questi gruppi, creando un modello che è in grado di ricreare le dinamiche di recupero delle foreste. Ci potrebbero aiutare a riportare al loro antico splendore le foreste pluviali. Inoltre smentisce la teoria che sostiene che gli alberi giganti scompaiano una volta che la foresta ha raggiunto la maturità. L’autrice dello studio Nadja Ruger del German Centre for Integrative Biodiversity Rese ha detto :
“I nostri risultati dimostrano che i pionieri sono fondamentali per le foreste più antiche. Rappresentano circa il 40% della biomassa e non ci sono segnali di declino nel tempo.”