Avete mai sentito una sensazione piacevole semplicemente guardando il mare? Bene, la scienza sa perché il corpo sta meglio quando lo fate
Quante volte ti sei fermato, anche per lungo tempo, ad osservare il mare? Il movimento ritmico delle onde, il fruscio del vento, il rumore incessante dell’acqua che si infrange sulle scogliere generano in noi un senso di pace, di tranquillità. Osservando il mare ci sentiamo calmi, rilassati, a volte anche felici. Bene tutto questo è stato da poco anche confermato da una ricerca scientifica.
Guardare il mare fa bene: lo dice la scienza
Un team di ricercatori ha infatti voluto verificare con un apposito studio quello che fino ad oggi era solo una sensazione riconosciuta dai più. Ovvero che trovarsi in vicinanza del mare, o più in generale di uno specchio d’acqua come un fiume o un lago, fa bene al corpo ma anche alla mente e dona il buon umore.
Lo studio, condotto dall’università della Columbia Britannica, ha effettivamente dimostrato che vivere nei pressi di una delle zone sopraelencate o anche solo fare una gita di tanto in tanto, espande la nostra capacità di auto-conoscenza, e produce uno stato di benessere fisico ed emotivo.
Naturalmente, il team della Columbia University ha fornito anche una precisa spiegazione del perché osservare il mare produca benessere.
Cosa attiva quella visione nella mente?
Sembra infatti che i rumori del mare stimolino la corteccia prefrontale, una zona del cervello che presiede alle emozioni e all’autocoscienza. Insomma, pare proprio che stare a contatto con un ambiente simile, osservarlo, ascoltarlo, odorarlo, abbia un effettivo potere rilassante e finanche curativo.
La serotonina: dal punto di vista neurochimico, s’è visto che la sensazione di felicità che si genera osservando il mare dipende da un rilascio di serotonina, un ormone prodotto da una specifica zona del nostro cervello che è responsabile della sensazione di benessere e di riduzione dell’ansia. Guardarlo stimola, infatti, il rilascio di questo ormone e produce quindi un effetto rilassante e di riduzione dello stress.
C’è anche chi azzarda l’ipotesi che ciò avvenga perché il rumore ritmico delle onde ci riporta alla memoria ancestrale i battiti del cuore di nostra madre, e quindi è come se ci tuffassimo di nuovo nel caldo abbraccio del liquido amniotico, quando noi eravamo nostra madre e nostra madre era noi. Ma queste ipotesi non hanno per ora nessun riscontro scientifico.