E’ intervenuto a Storie Italiane l’operaio ferito nel crollo del ponte di Albiano, l’agghiacciante racconto di Andrea Angelotti.
Sul crollo del ponte di Albiano ancora non è stata fatta luce e a fare rabbrividire sono le parole di uno dei testimoni, rimasto ferito nell’incidente. Ecco cosa ha svelato Andrea Angelotti.
Il crollo del ponte di Albiano
Ancora dinamica non chiarita riguardo all’impressionante crollo del ponte sul fiume Magra tra la Spezia e Massa Carrara risalente all’8 aprile.
Quella mattina intorno alle 11 fortunatamente il traffico sul viadotto era quasi azzerato dalle norme antispostamenti dovuti all’emergenza coronavirus.
Alcune testimonianze rivelano di aver percepito prima del crollo un suono ripetuto e poi un gran polverone.
Sulla vicenda sono partite le indagini per accertare le responsabilità ma Anas ha già fatto sapere che smentisce le parole di quanti hanno affermato che già negli scorsi mesi si erano notate crepe e rumori sospetti.
Testimonianza dell’operaio ferito “Mi ricordo bene”
Sul ponte però transitava Andrea Angelotti, corriere Bartolini, che con il suo furgone è stato coinvolto dal crollo.
L’uomo aveva già fatto sapere di stare bene anche se ferito ed ora ha raccontato nel dettaglio la grande paura vissuta in collegamento con Storie Italiane.
“Miracolo? Credo sia la parola giusta..”
Afferma il 37 enne che a casa sua ha potuto riabbracciare la moglie Sara e il figlio Mattia.
“La dinamica me la ricordo bene..appena imboccato il ponte è stato roba di pochi secondi..”
Il racconto di Angelotti sui momenti del crollo fa rabbrividire:
“Ho visto la parte di strada davanti a me alzarsi in verticale e mi son sentito cadere in basso…il mio pensiero è stato ‘sono morto'”
L’operaio infatti ha raccontato che nella caduta ha subito un forte colpo alla schiena precipitando sul gretto del fiume Magra con il furgone.
L’impatto sul sedile l’ha lasciato senza fiato e ha poi raccontato di come con gran fatica e quasi in trance sia riuscito ad uscire dal furgone e a chiamare i soccorsi e casa prima di accasciarsi dal dolore.
“Era una scena di un film di fantascienza”.