Ripartenza della Germania ai tempi del Coronavirus: tra un paio di settimane si torna a scuola
La cancelliera Angela Merkel incontrerà il comitato scientifico per discutere in merito alla probabile ripartenza.
Il numero di guariti sono il doppio dei contagiati dal virus Covid-19, per questo la Germania pensa alla ripartenza e alla riapertura.
È molto probabile che le scuole possano già riaprire tra due settimane.
Anche se non c’è ancora una data ufficiale, il Comitato scientifico starebbe pensando di far suonare la prima campanella ai ragazzi più grandi e, successivamente, a quelli più piccoli.
Anche se non c’è stata formalizzata, è molto probabile che questa decisione venga presa in tempi brevi visto che il numero dei guariti è circa il doppio del numero dei contagiati.
A rivelarlo è il “Der Spiegel”: le lezioni non inizieranno subito, ma gli alunni tedeschi torneranno in classe nel mese di maggio.
Mercoledì la Cancelliera terrà una riunione in cui valuterà se allentare le misure restrittive.
La Germania sarà un vincitore post crisi coronavirus?
Secondo quanto riportato dal Bloomberg iniettare liquidità alle imprese è la massima priorità per garantirne la sopravvivenza.
Tuttavia, ciò non garantisce la loro immediata guarigione, né la loro massima durata e crescita.
Il capitale azionario è essenziale per la seconda fase della ripresa economica dopo il lockdown.
Quindi da dove proviene l’iniezione di capitale necessaria? Difficilmente può provenire da famiglie che soffrono anche di un’enorme perdita di ricchezza.
In paesi come l’Italia non può nemmeno provenire dalle casse dello Stato visti gli elevati livelli di debito pubblico pre-crisi, aggravati dall’attuale situazione di deficit cagionato dal coronavirus.
In netto contrasto la ricapitalizzazione del sistema produttivo con finanziamenti pubblici sarà sostanziale nei paesi europei fiscalmente forti, specialmente in Germania.
La Germania, con i bilanci pubblici in regola, procederà con consistenti iniezioni di capitale e con nazionalizzazioni definitive in alcuni settori.
Dopo la crisi, lo scenario probabile è che molte società sottocapitalizzate provenienti da paesi “stressati” dal punto di vista fiscale dovranno far fronte alla competitività di concorrenti stranieri rafforzati da massicci aiuti statali.