Rischiamo il blocco del riciclo dei rifiuti a causa della pandemia covid 19. Il riciclo è fermo ed il prezzo delle materie scende in maniera vertiginosa.
A causa della pandemia covid che stiamo vivendo, rischiamo il blocco del riciclo dei rifiuti. Abbiamo gli impianti di riciclaggio fermi, le isole ecologiche sature e diventa difficile anche il trasporto della spazzatura. Se la filiera del riciclo dei rifiuti dovesse fermarsi, rischiamo che il nostro sistema si blocchi definitivamente. Complice è il fatto che la Cina non accetta più le cosiddette materie prime seconde (materie riciclate) che arrivano dall’estero, facendone crollare il prezzo
Il problema del riciclaggio dei rifiuti ai tempi di confinamento
Il lockdown e la pandemia in corso stanno mettendo a dura prova il nostro sistema d’economia circolare. A spiegarci le ragioni è Francesco Sicilia, direttore dell’Unione Nazionale dell’Imprese Recupero e Riciclo Maceri
“Il problema è enorme. Paradossalmente proprio perché l’Italia è un Paese che ricicla moltissimo, l’effetto di un blocco potrebbe essere drammatico sulla gestione dei rifiuti urbani”
Visto l’aumento di rifiuti si è richiesto da settimane un sostegno, per aiutare le aziende del settore, soprattutto in aree sotto fortissima pressione come a Napoli e in Piemonte, perché i siti di stoccaggio sono stracolmi e si rischia la paralisi.
Molte attività sono state chiuse per contenere la pandemia, rendendo difficile il recuperare materiali provenienti dalla raccolta differenziata. Sono chiuse anche alcune aziende che si occupano di riciclo e non ritirano materiali come metalli, legno, alcune plastiche. O ancora i materiali riciclati non hanno uno sbocco perché le aziende che si occupano del successivo impiego sono chiuse, per esempio i cementifici non possono produrre il plasmix.
Infine, nell’ambito della carta e del cartone, ci sono problemi di trasporto ed i maceri non possono arrivare alle cartiere, che non possono produrre perché manca loro la materia prima. Francesco Sicilia prosegue
“Ogni anno le nostre aziende riciclano 6,6 milioni di tonnellate di carta da macero, che alimenta l’industria cartaria nazionale, oltre agli sbocchi esteri. Il cartone che esce dalle cartiere italiane è fatto all’80% di materiale riciclato, per cui il recupero è un’attività essenziale nella catena di produzione del cartone, sia per il trasporto che per l’imballaggio di merci come cibo e forniture mediche.”
Si ha avuto un calo del prezzo delle materie prime seconde di ben il 95%. Andrebbero previsti degli aiuti per rendere ancora remunerativo questo servizio. Senza aiuti da parte dello Stato, si potrebbe rischiare la chiusura della filiera del riciclo.