ISTAT: “Ferme oltre 2 milioni di imprese e 7 milioni di addetti” per lo stop produttivo
A seguito dei provvedimenti di chiusura che hanno riguardato soprattutto le attività produttive, ISTAT rivela che sono quasi 2/3 le aziende italiane che sono state costrette a sospendere la produzione.
Le attività produttive aziendali sospese, secondo una nota pubblicata dall’ISTAT, ammonterebbero a 2,1 milioni di imprese (poco meno del 48% del totale), che impiegano 7,1 milioni di addetti.
Queste imprese generano un giro d’affari di 1.334 miliardi di euro e di 309 miliardi di valore aggiunto.
Per quanto concerne i servizi
“l’incidenza delle imprese che operano in comparti la cui attività è interrotta è del 43,8%, il 37,2% in termini di fatturato e il 29,9% in termini di valore aggiunto”,
riporta la nota dell’ISTAT.
ISTAT, industria in ginocchio per il lockdown
Il lockdown e la sospensione delle attività produttive hanno inciso soprattutto nel nord-est (dove il 50,1% della forza lavoro è impiega all’interno degli stabilimenti produttivi chiusi) e nel nord-ovest (43,3%).
La quota decresce nell’Italia centrale (41,3%), nel Meridione italiano (41,1%) e nelle isole (33,6%).
Conte: attività ferme fino al 3 maggio
Il Governo Conte studia la “fase 2” per ripartire, ma le attività produttive rimangono ferme fino al 3 maggio.
«Una decisione difficile ma necessaria di cui mi assumo tutta la responsabilità»,
sottolinea il Premier Giuseppe Conte in conferenza stampa motivando la proroga delle misure restrittive anti-coronavirus.
«Non possiamo vanificare gli sforzi compiuti. Dovremmo ripartire da capo. […].
La nostra determinazione è allentare il prima possibile le misure per tutte le attività produttive per far ripartire quanto prima in piena sicurezza il motore del nostro Paese a pieno regime»,
spiega il Premier.
Il Veneto accelera ed il Governatore Zaia accoglie le decisioni dell’Esecutivo con maggior favore, prefigurando una riapertura graduale già a partire dai prossimi giorni.