Tantissime persone pensano che venerdì 17 rappresenti un giorno sfortunato: oggi più che mai, tra anno bisestile e pandemia in corso. Ma perché questo pensiero?
Oggi è venerdì 17 e sono tante le persone che credono sia un giorno non proprio positivo, ancor peggio se in un anno bisestile e con una pandemia in corso.
Che cosa è la eptacaidecafobia?
Questo di oggi è considerato come il giorno più sfortunato dell’anno e sul web sono molte le ironie che si fanno, essendo un anno bisestile – Anno bisesto – Anno funesto – durante una pandemia. Questa fobia riguarda la paura, che accomuna la maggior parte delle persone, del numero 17. L’associazione tra il numero 1 e il numero 7 – come spiega nel dettaglio anche Sussidiario – porta ad una condizione di timore tra leggende e tradizioni che si tramandano da generazioni.
Soprattutto nei bellissimi luoghi partenopei sembra quasi che sia “vietato” nominare questo numero oppure sceglierlo come il proprio fortunato. Per questo motivo il regalo per scacciare le negatività viene rappresentato dal famoso cornetto rosso ben appuntito (e guai se viene comprato, deve essere regalato!).
Tra tradizioni e paura, sin dall’antichità
Il 2020 è considerato un anno negativo e sfortunato, non solo per il fatto che sia bisestile ma anche per la grande quatità di giornate negative che sono segnate sul calendario. A tutto questo si aggiunge la pandemia da coronavirus, che ha portato il mondo a fermarsi e cambiare le proprie abitudini personali.
Nel 2020 ci sono 3 venerdì 17 accompagnati da due venerdì 13. Una cosa del genere non accadeva dal 1992, anno di Mani Pulite e la fine della Prima Repubblica.
Se si scava a fondo nel passato, il numero 17 viene anche associato al diluvio universale – in termini biblici – originato il 17mo giorno del secondo mese dell’anno. Non è da meno il Medio Evo, dove sulle tombe veniva scritto il numero romano VIXI (Vissi oppure 17).
Che ci si creda o meno, questo 2020 sta mettendo a dura prova tutti quanti che ci siano o meno più venerdì 17!