Coronavirus, il bollettino del 18 aprile: stop alla conferenza stampa

Il bollettino del 18 aprile sull’emergenza coronavirus in Italia. Stop alla consueta conferenza stampa guidata da Angelo Borrelli.

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Niente più aggiornamenti quotidiani sull’emergenza coronavirus in Italia: d’ora in poi ci saranno soltanto due appuntamenti settimanali per fare il punto della situazione.

L’annuncio di Angelo Borrelli

Un appuntamento quotidiano cui gli italiani si erano ormai abituati. Da oggi in poi, però, la conferenza stampa della Protezione Civile, per fare il punto sull’emergenza coronavirus, si allargherà a due appuntamenti settimanali.

È quanto annunciato questa mattina dal capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli. La pressione sugli ospedali in netto calo permette una dilazione degli aggiornamenti quotidiani, anche se resta altissima l’attenzione.

La Protezione Civile si occuperà comunque di diffondere i dati aggiornati della situazione in Italia.

Nonostante i numeri dell’emergenza nel nostro Paese stiano rivelando dati incoraggianti, l’attenzione è ora tutta rivolta alla fase due, che dovrebbe partire i primi di maggio.

I governatori del nord, come Luca Zaia, sembrano propendere per una riapertura anticipata. Gli esperti però raccomandano cautela: il commissario straordinario Arcuri ha fatto sapere che in Lombardia si sono registrati 5 volte i morti della guerra civile. Numeri allarmanti, che necessitano ancora di attente valutazioni.

Il bollettino del 18 aprile

Il bollettino del 18 aprile sull’emergenza coronavirus.

Nella giornata di ieri il numero dei decessi registrato è stato di 575. Nella giornata di giovedì si erano registrate 525 vittime.

Il numero dei decessi registrato oggi è di 482.

Sale il totale dei pazienti guariti, che arrivano a 2.200 in più rispetto a ieri. In totale sono 44927. Sono invece 107.771 gli attualmente positivi, con un incremento di 809 pazienti rispetto a ieri. Nella giornata di ieri l’incremento registrato era stato di 355 rispetto al giorno precedente.

Il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva ormai da oltre una decina di giorni continua a far registrare una diminuzione, il che sta consentendo un alleggerimento nei reparti ospedalieri.

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