Una donna è stata torturata per tre settimane dopo essere stata rapita: i soccorsi quando l’hanno trovata credevano fosse cadavere.
La donna veniva torturata nei modi più atroci, ad esempio, con acqua bollente sui genitali.
Torture atroci
Una donna è stata torturata per diversi giorni da un uomo di 34 anni. Su di lei sono state fatte le peggiori sevizie. I soccorritori l’hanno ritrovata agonizzante, in parte bruciata e con il volto pieno di vermi. Le sue condizioni erano talmente disastrosa da far pensare che fosse un cadavere. La donna aveva 21 anni.
Le torture più atroci venivano commesse su di lei dal suo aguzzino. L’uomo abusava di lei tutti i giorni. Dopo i rapporti, era solito ustionare i genitali della donna con acetone, con un accendisigari e con dell’acqua bollente.
A riferire questi dettagli è stato il procuratore Sandra Cupina che ha preso in carico il caso.
Chiesto l’ergastolo per l’aguzzino
Il suo aguzzino è Nicholas John Crilley. Il fatto è accaduto a Bulimba, Brisbane, in Australia nel giugno del 2017 ma ne è stata fatta notizia soltanto ora che è arrivata la sentenza per l’uomo. Crilley, dipendente della Commonwealth Bank ha ammesso di aver commesso 54 reati. Tra questi: sequestro di persona, lesioni gravi, torture. L’uomo si sarebbe vantato con un amico di aver preso a pugni la donna così forte da non permetterle più di parlare.
I soccorsi per la donna sono arrivati soltanto il 2 luglio del 2017. Giorno in cui è stata ricoverata per diversi mesi. Qui è stata sottoposta a fisioterapia perché durante le torture era sottoposta ad immobilità. Poi, ha avuto tutti i denti spezzati a causa dei forti pugni che l’uomo le sferrava in faccia. Un dito le è stato amputato. Soltanto dopo diverse settimane la vittima ha avuto il coraggio di guardarsi allo specchio. Nonostante la riabilitazione e le cure, la donna si sente comunque indegna di ogni rapporto umano a causa del suo aspetto fisico.
Per l’uomo scatterà l’ergastolo dal 1 maggio.