Impossibile dimenticare il sorriso di Melania Rea, spento con 35 coltellate il 18 aprile 2011. Le parole dello zio colpiscono a nove anni dal terribile omicidio.
Sono passati nove anni dal terribile omicidio di Melania Rea e nonostante tutto ancora oggi sono molte le domande senza risposta. Lo zio ricorda quel momento drammatico e racconta del suo animo nobile.
Lo sconto di pena di Salvatore Parolisi
Il 18 aprile 2011 nel Bosco di Casermette di Ripe di Civitella del Tronto – Teramo – Melania viene violentemente uccisa mentre si era allontanata dal marito e dalla bimba per urinare.
Sorpresa alle spalle, viene trucidata con 35 coltellate e abbandonata in quel bosco, senza alcuna pietà.
Per l’omicidio è stato accusato il marito Salvatore Parolisi che ora si trova in carcere, a seguito della condanna in via definitiva da parte della Cassazione a 20 anni di reclusione.
Parolisi non ha mai confessato l’omicidio, professandosi innocente: nonostante questo – a seguito di tre sentenze, all’uomo è stato fatto uno sconto di pena perché non è stata riconosciuta l’aggravante di crudeltà.
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Un anno fa ha inoltre sconvolto la notizia di una possibile uscita con permessi premio per buona condotta.
Il messaggio dello zio a nove anni dalla morte
Nove anni dopo il terribile delitto, lo zio Gennaro ha voluto ricordarla su Facebook, ripercorrendo gli attimi devastanti dopo la sua morte, come riporta anche UrbanPost:
“alla notizia fummo invasi da una profonda tristezza, tutti i sogni di Melania svaniti in poco più di 20 minuti”
Descrivendo la nipote come una splendida mamma e moglie devota, innamoratissima di suo marito:
“aveva voglia di vivere, voleva solo crescere la sua bambina che amava con tutta sé stessa. tutto questo non è stato possibile perché l’uomo che lei amava ha deciso di ammazzarla con 35 coltellate le quali non sono state ritenute crudeli così da evitare l’ergastolo all’assassino”