Ci stiamo muovendo verso la fase due che, secondo le previsioni, dovrà essere uniforme in tutta Italia.
La riapertura potrebbe influire sugli orari di lavoro. Vediamo cosa cambierà.
Fase 2, al via dal 4 maggio 2020
Verso la riapertura. A confermare che le linee guida saranno uguali per tutta Italia è stata Paola De Micheli, ministro delle Infrastrutture. Ciò significa che le date certe in cui riaprire per ciascuna attività, saranno dettate dal Governo centrale e non dalle singole regioni. Come si legge anche su Today, la De Micheli ha affermato che ci potrebbero essere deroghe a questa norma soltanto se in singole regioni dovrebbero nascere nuovi focolai.
Nuovi orari di lavoro
Per quanto riguarda gli orari di lavoro, questi ultimi potrebbero subire delle modifiche in relazione al fatto che i mezzi pubblici non devono essere affollati. Ciò perché è impossibile creare dalla sera alla mattina dei nuovi orari di bus e metro. Saranno ancora applicate le regole del distanziamento sociale, le mascherine forse diventeranno un obbligo. Quindi aumenteranno le frequenze dei mezzi pubblici per evitare un affollamento degli stessi. Inoltre bisognerà modificare gli orari di lavoro anche in relazione ai momenti “di punta” della giornata; questo sempre per evitare gli assembramenti.
Un’ipotesi per la riapertura, viene anche dall’infettivologo Galli il quale ha parlato di una riapertura scaglionata. Egli ha affermato che, secondo lui, è l’unica via perseguibile anche perché, dubita che la riapertura possa avvenire il 4 maggio. Si augura che la riapertura possa essere prima del 28 giugno, almeno per la Lombardia. Un discorso messo in campo dallo stesso Galli sulla base di alcune proiezioni ragionate, secondo cui, la riapertura in regioni come l’Umbria potrebbe essere possibile dal 4 maggio ma in Lombardia non prima del 28 giugno.
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