L’autocertificazione servirà anche nella tanto attesa fase due? Probabilmente sì ma cambierà ancora una volta e sarà necessaria soltanto in alcuni casi. Vediamo quali.
La fase due dovrebbe partire dal 4 maggio ma c’è ancora incertezza sulle autocertificazioni che devono giustificare la mobilità delle persone.
Verso il 4 maggio
L’autocertificazione che abbiamo imparato a conoscere, probabilmente, sarà necessaria anche per la fase due. Verranno apportate, però, delle modifiche e si ipotizza sarà necessaria soltanto per motivare alcuni spostamenti. Il modulo dell’autocertificazione, dunque, cambierà per l’ennesima volta anche nel corso della tanto attesa fase due.
Dal prossimo 4 maggio dovrebbero ripartire diverse attività produttive che, a causa dell’emergenza coronavirus, hanno dovuto chiudere battenti. L’Italia è in attesa di nuove comunicazioni a riguardo da parte del Presidente Conte. Proprio Conte ha affermato attraverso la sua pagina Facebook, che parlerà alla nazione entro la fine della settimana proprio per informarla delle nuove direttive.
Quando servirà l’autocertificazione
Tra le ipotesi c’è quella che l’autocertificazione sarà necessaria soltanto per spostamenti fuori dal comune di residenza e fuori dalla propria Regione. Questi ultimi spostamenti, però, con molta probabilità, non saranno consentiti sin da subito, se non per motivi di forza maggiore o di lavoro. L’obiettivo è, ancora una volta, il contenimento del virus che, da Regione a Regione, si è diffuso in modo diverso.
Tra le altre ipotesi, anche la possibilità che gli anziani con oltre 70 anni, possano uscire soltanto in una fascia oraria (10:30/18). Questa restrizione, per fare in modo di evitare che le persone anziane escano agli orari più affollati.
Tra le altre concessioni, quella di correre, di andare a trovare i parenti soltanto nella stessa regione purché sia fatto uso della mascherina.