Due arresti a Latina per caporalato: in manette sono finiti marito e moglie. I due coniugi sono accusati di aver sfruttato decine di migranti.
La Polizia di Stato ha sequestrato 2 società agricole a Latina, dopo indagini serrate sul caporalato e lo sfruttamento di operai stranieri.
Caporalato a Latina
Caporalato a Latina: operai costretti a lavorare giorno e notte nei campi, tra le dieci e le dodici ore. Nessuna pausa, nessun giorno di riposo e nessuna copertura sanitaria.
Una paga da fame, meno 4 euro l’ora ed uno stipendio che non superava gli 800 euro al mese. Come evidenzia anche Fanpage, nessuno straordinario era previsto e se il lavoro campi si prolungava, la paga restava la stessa.
È quanto hanno scoperto gli uomini della Polizia di Stato a Latina, dove i braccianti, perlopiù stranieri, erano costretti ogni giorno a lavorare in condizioni disumane,
Un furgone li prelevava alle 7 ogni mattina per portarli sul luogo di lavoro.
Arrestati marito e moglie
Caporalato in piena regola, per il quale sono finiti in manette marito e moglie. I due erano a capo di diverse società agricole attive nel settore florealistico ed ortofrutticolo.
I coniugi sfruttavano gli operai i braccianti, costringendoli a lavorare in condizioni disumane. Marito e moglie avevano messo in piedi un sistema collaudato e facevano affidamento siu altre persone, a loro volta denunciate, che controllavano l’operato dei braccianti.
Per i due coniugi sono stati disposti gli arresti domiciliari, per altre 3 persone invece è scattato il divieto di dimora a Latina. Le accuse, a vario titolo, sono di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro e per violazioni al testo unico sugli stranieri in materia di lavoro subordinato a tempo determinato e indeterminato.
L’indagine, partita lo scorso novembre, ha portato alla luce un collaudato sistema di caporalato diretto allo sfruttamento degli operai, impiegati nelle due aziende di proprietà dei due coniugi finiti in manette.