Marco Vannini, testimone chiave morto: l’addio al Brigadiere Amadori

Proprio ora che il caso di Marco Vannini è stato riaperto, uno dei testimoni chiave è deceduto: il triste addio al Brigadiere Amadori.

Marco Vannini, testimone chiave morto: l'addio al Brigadiere Amadori
Marco Vannini – Brigadiere Amadori

Il triste addio al Brigadiere Amadori, testimone chiave del caso sulla morte di Marco Vannini è deceduto a seguito di un peggioramento delle sue condizioni di salute.

Chi era il Brigadiere Amadori?

Manlio Amadori, Brigadiere capo di Ladispoli, è deceduto ieri 22 aprile 2020. L’uomo aveva 62 anni e recentemente era stato sottoposto ad un trapianto: le sue condizioni di salute – secondo quanto trapela – sono peggiorate sino alla sua morte.

Conosciuto non solo per il suo lavoro a Ladispoli ma anche per essere diventato uno dei testimoni chiave del caso del povero marco. Nel 2017, come documentato ampiamente da Quarto Grado, il Brigadiere ha riferito di essere stato uno dei primi ad intervenire quella notte: Antonio Ciontoli, secondo quanto emerso, gli confidò qualcosa di agghiacciante:

“Perché altrimenti inguaio mio figlio federico”

Parole che nel tempo hanno alimentato i tanti dubbi che ci sono intorno a questo terribile caso.

A pochi mesi dal nuovo processo d’appello a carico di tutta la famiglia Ciontoli, ora mancherà una delle testimonianze ritenute tra le più importanti: la sua ricostruzione dei fatti avrebbe potuto permettere di rispondere a molte delle domande che verranno fatte.

La triste notizia della morte è stata data anche da Gian Pietro Fiore, giornalista, attraverso la sua pagina Facebook:

“Amadori aveva lasciato intendere di conoscere un’altra verità rispetto alla ricostruzione del delitto di marco”

Sempre da come si evince dal post, il Brigadiere sembrava essere a conoscenza di molte circostanze:

“Amadori si porta con sé per sempre molti segreti sulla morte del povero marco”

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