Emergenza Coronavirus, il Consiglio dei Ministri ha approvato il DEF
Dopo tre ore di vertice, il Consiglio dei Ministri ha approvato il DEF e la relazione alle Camere per chiedere l’autorizzazione allo scostamento di bilancio.
L’approvazione del DEF arriva poco prima del Decreto di Aprile che sarà approvato entro la fine della corrente settimana.
Covid-19 e economia: Cigno nero o rinoceronte grigio?
Il Covid-19 non è un “cigno nero”: per l’Europa è la prima cosa importante da tenere a mente.
Si tratta di un evento imprevedibile, con gravi conseguenze e un conseguente pregiudizio.
Il Covid-19 è un “rinoceronte grigio”: si tratta di un evento altamente probabile, di grande impatto e tuttavia trascurato.
La pandemia Covid-19 non è casuale, ma si verifica dopo una serie di avvertimenti e prove visibili.
Susanne Eickermann-Riepe, Partner e Head of Real Estate presso PwC in Germania, ha presentato i risultati di un sondaggio tra i clienti indicando che il 74% degli intervistati prevede conseguenze negative per il settore immobiliare, con ricavi in calo, ritardi nelle transazioni e restrizioni sulle costruzioni.
Allo stesso tempo, il 50% degli intervistati ha già sviluppato strategie per affrontare le sfide attuali.
Henri Vuong, direttore della ricerca e delle informazioni di mercato presso INREV, ha descritto le molteplici incertezze attualmente affrontate dagli investitori, come la riduzione dei ricavi e delle transazioni, le relazioni tra locatore e inquilino.
L’impatto del Covid-19 non è ancora stato osservato negli indici di performance, ma i risultati sono imminenti.
DEF, Covid-19 e impatto sui conti pubblici
Il Covid-19 avrà conseguenze durature sull’economia che non si esauriranno prima del primo trimestre del 2021.
Secondo le prospettive degli analisti, con la riapertura delle attività produttive, si prevede un rimbalzo nel secondo semestre dell’anno.
Visto il contesto di emergenza, Palazzo Chigi lavora a misure di sostegno economico per attenuare i danni economici del virus.
Le riforme strutturali contribuiranno a riportare in dieci anni il debito pubblico sulla media europea e a mantenere la credibilità sui mercati finanziari internazionali.