Merkel, Germania pronta ad aumentare i contributi nel bilancio UE
La Germania dovrebbe essere pronta a pagare di più nel bilancio dell’Unione europea, che deve includere un programma economico volto a sostenere una ripresa nei prossimi due anni, ha riferito la Cancelliera Angela Merkel.
“Le nostre consultazioni oggi non riguarderanno ancora la definizione di dettagli o la decisione sulla misura, ma una cosa è già chiara.
nello spirito di solidarietà, dovremmo essere preparati – per un periodo di tempo limitato – a fare significati molto diversi contributi molto più alti al bilancio dell’UE”,
ha dichiarato la Merkel alla Camera bassa del parlamento del Bundestag.
Merkel sull’UE: maggiori contributi di bilancio
La Germania dovrebbe essere pronta ad aumentare i suoi contributi al bilancio dell’Unione Europea per aiutare i paesi più colpiti dalla pandemia di coronavirus a riprendersi economicamente.
I 27 capi di stato e di governo dell’UE dovrebbero firmare un pacchetto di salvataggio di 540 miliardi di euro (581,6 miliardi di dollari) destinato a proteggere posti di lavoro e imprese.
Tuttavia, permangono alcuni dubbi su come finanziare il fondo di recupero a lungo termine e come affrontare la ripresa economica.
“La Germania è pronta, nello spirito della solidarietà e su base temporanea, a fornire contributi significativamente più elevati al bilancio dell’UE”,
ha dichiarato la Merkel ai legislatori del Bundestag.
Il “pacchetto” di salvataggio da 540 miliardi di euro sarà reso disponibile attraverso il meccanismo europeo di stabilità, la Banca europea per gli investimenti e SURE, il fondo UE per i lavoratori che si trovano ad affrontare la disoccupazione, i licenziamenti temporanei o i tagli alle retribuzioni.
Ricostruzione UE: Spagna e Italia propongono i coronabond
Le nazioni più colpite, la Spagna e l’Italia, chiedono l’emissione di debito mutualistico, i coronabond.
Si tratta di una proposta che ha ricevuto scarso sostegno da parte dei paesi settentrionali più ricchi dell’Euroblocco come la Germania e i Paesi Bassi.
Roma e Madrid propongono l’istituzione di un fondo di recupero fino a 1,5 trilioni di euro da finanziare attraverso il debito pubblico.