Emerge un dettaglio agghiacciante a seguito delle indagini sull’incidente di Pietro Genovese, che ha provocato la morte di Gaia e Camilla.
In questi giorni sono molti i dettagli che emergono sull’incidente di Pietro Genovese e sulla morte delle povere Gaia e Camilla.
I risultati della superperizia
Come già emerso durante le scorse settimane, i risultati della superperizia – ne abbiamo parlato in questo nostro articolo – effettuata dall’Ingegnere Mario Scipione, evidenziano che se il ragazzo non avesse superato il limite dei 50 chilometri orari non avrebbe urtato le due ragazze. Sempre secondo la superperizia, infatti, fosse arrivato sul luogo dell’impatto un secondo e mezzo dopo avrebbe evitato le due ragazze che stavano attraversando.
Ma è emerso anche che Gaia e Camilla – con molta probabilità – non stessero attraversando sulle strisce pedonali: il semaforo per Pietro Genovese era verde, per questo aveva tutto il diritto di passare.
L’avvocato Giulia Bongiorno ha dichiarato in esclusiva a FanPage di essere pronta a dimostrare il contrario, ovvero che Gaia e Camilla si trovassero proprio sulle strisce pedonali durante l’attraversamento di Corso Francia.
Il dettaglio inaspettato su Pietro Genovese
Nonostante questo, la posizione di Genovese si aggrava a seguito dei risultati della relazione tecnica realizzata dalla Polizia Postale. Sembra infatti che il ragazzo fosse al telefono nel momento in cui ha investito le due ragazze di 16 anni.
Come si evince sempre su FanPage, la relazione tecnica evidenzia che alle ore 00.27 del 22 dicembre 2019 Pietro avesse evidenziato delle immagini – quattro – e un video da inviare a destinatari differenti tramite whatsapp.
Un vero e proprio attimo di distrazione alla guida pari a 19 secondi. Pietro è accusato di duplice omicidio aggravato dall’eccessiva velocità e guida con tasso alcolemico più alto di tre volte da quanto previsto dalla legge. La Procura ha aggiunto anche la violazione dell’articolo 173 – codice stradale – per il mancato rispetto del divieto di utilizzo del cellulare alla guida.