In Italia a causa del covid 19 abbiamo un calo di -35% di anidride carbonica in soli 2 mesi. Siamo vicini ai parametri dell’accordo di Parigi da raggiungere entro il 2030.
Abbiamo un calo del 35% di anidride carbonica in Italia, in soli 2 mesi. Si tratta di un effetto particolare del lockdown che abbiamo già osservato in Cina. Le emissioni di anidride carbonica con questo crollo ci permetteranno di raggiungere prima gli obiettivi previsti negli accordi di Parigi. Questi risultati derivano dai dati elaborati da “Italy for Climate”, si tratta di un’iniziativa promossa dalle imprese italiane della green economy.
I crolli della CO2 in Italia
Secondo le stime rispetto al 2019, nei mesi di aprile non saranno emesse oltre 20 milioni di tonnellate di Co2. Il presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile Edo Rochi ha detto che comunque questo calo non è affatto strutturale. Il timore è che finita la pandemia, ci possa essere una crescita delle emissioni, per colmare le perdite economiche.
Ha proseguito dicendo che si dovranno creare delle nuove politiche e misure che portino alla discesa dell’emissione di Co2 costanti.
“Uno sforzo titanico, necessario per evitare un’altra grande crisi, quella climatica, anche perché la storia insegna che dopo una crisi economica e un calo delle emissioni queste potrebbero tornare a crescere anche più di prima”.
Nel complesso nel mese di marzo i consumi di energia sono diminuiti del 15,9% rispetto allo stesso periodo del 2019. Passando alle emissioni di anidride carbonica sono scesi del 17% circa 5,7 milioni di tonnellate. Quest’ultimo dato deriva dalla diminuzione del settore dei trasporti.
Passando al mese di aprile non ancora concluso, nelle prime tre settimane i consumi elettrici scendono del 23% rispetto allo stesso periodo del 2019. I consumi dei carburanti sono crollati di ben il 70%, lo stesso vale per le emissioni. Valutando solo il settore dei trasporti si stima che si abbia una decrescita di 7 milioni di tonnellate di Co2, rispetto all’anno precedente.