Poste Italiane SPA consente ai suoi clienti di richiedere un anticipo della cassa integrazione ordinaria o in deroga
Per beneficiare della CIG in anticipo è necessario presentare la domanda.
Ciò sarà possibile grazie alla convenzione sottoscritta da Poste Italiane con ABI (Associazione bancaria italiana), sindacati e INPS, BNL Finance.
Anziché attendere l’INPS basterà presentare la domanda a Poste Italiane SPA anche se ci sono condizioni ben precise, infatti, da soddisfare affinché si possa richiedere l’anticipo della cassa integrazione.
Cassa Integrazione in anticipo: a chi spetta?
La platea di coloro che possono richiedere la Cassa Integrazione in anticipo è costituita dalle categorie di lavoratori che beneficiano dell’accredito dello stipendio sul conto BancoPosta o sulla Poste Pay Evolution.
Per beneficiare della Cassa integrazione in anticipo è necessario che il datore di lavoro abbia già fatto domanda dell’assegno con i trattamenti di integrazione salariale ordinario o in deroga.
Inoltre, non bisogna aver percepito un anticipo della cassa integrazione dal proprio datore di lavoro.
Cassa Integrazione in anticipo: come presentare la domanda a Poste Italiane?
Per procedere alla richiesta della cassa Integrazione in anticipo è fondamentale presentare i seguenti documenti:
- Carta d’identità, ma anche la Patente di Guida o Passaporto;
- Tessera Sanitaria;
- Ultima busta paga;
- Permesso di soggiorno in caso di lavoratore straniero;
- Modulo di Richiesta Anticipazione Cassa Integrazione Guadagni;
- Attestato INPS di inoltro domanda Cassa Integrazione Guadagni effettuata dal proprio datore di lavoro.
Successivamente si deve fare l’accesso a Poste.it (su “Richiedi online”) ed inviare la richiesta, caricando tutti i documenti richiesti.
Dopo aver inviato la richiesta online sarai aggiornato dello stato della pratica tramite e-mail.
Cassa Integrazione: quando sarà pagata?
Sono oltre 1,4 milioni le domande di cassa integrazione ricevute dall’INPS.
Preoccupano le tempistiche di erogazione e di accredito: il presidente Pasquale Tridico. Tridico ha spiegato che per 1,2 milioni di lavoratori il pagamento avviene a conguaglio, mentre per altri 200 mila lavoratori il pagamento sarà diretto.