Con l’avvicinarsi della fase due le persone iniziano a domandarsi se si potrà prendere il treno. Ecco le ipotesi di intesa tra governo e stazioni.
La fase due per i viaggi in treno potrebbe significare meno frequenza di corse e quindi meno affollamento.
Il 4 maggio si avvicina
La fase due, per chi deve prendere il treno, avrà delle regole. La Rete Ferroviaria Italiana sta stabilendo delle nuove regole per i propri passeggeri. In particolare, si pone l’accento sul distanziamento sociale, essenziale anche nelle stazioni. I punti chiave saranno: treni meno frequenti, attese più lunghe e separazione dei passeggeri in partenza e in arrivo. Restano molti i punti su cui discutere e fare chiarezza.
Le stazioni, nello studio della Rete Ferroviaria Italiana, sono divise sulla base di elementi strutturali caratterizzanti, in sei categorie: quantità di sottopassaggi e sovrapassaggi, la loro grandezza; il numero di ingressi alla stazione; superficie per accogliere i passeggeri; numero di treni che possono stare in stazione contemporaneamente; di quanti binari è composta la stazione; numero e disposizione di marciapiedi.
Questa divisione serve per far sì che i passeggeri si incrocino il meno possibile, creando percorsi ad anello. Si prevederanno degli ingressi diversi per chi entra e per chi esce dalla stazione. I sottopassi e i sovrapassi, se sufficientemente grandi, potrebbero essere divisi in due parti per separare i flussi in entrata e in uscita. Anche i marciapiedi saranno divisi in due parti. Per i binari si ipotizza, ove possibile, che uno sia adibito all’ingresso e uno in uscita. Per l’applicazione di queste norme, saranno necessari maggiori controlli e assistenza.
Rallentamenti nei viaggi
Queste modalità di viaggio, ovviamente, faranno sì che il nostro modo di viaggiare si modifichi e abbia, tempi di attesa, particolarmente lunghi. Non solo per il minor numero di corse ma anche perché i treni, in ogni stazione, potrebbero dover sostare più a lungo: dai due ai sette minuti. Mentre il distanziamento tra ogni treno, potrebbe aggirarsi tra 10, 15 o 20 minuti. I treni in viaggio, dunque, saranno molti di meno. Ad esempio, il traffico verso città come Venezia potrebbe essere ridotto del 50%.
Per le stazioni di piccole dimensioni, composte da un solo binario senza fabbricati, il problema del distanziamento sociale sui marciapiedi potrebbe rivelarsi ancora più difficile. Si potrebbero ipotizzare le chiusure di queste fermate.