Crisi Coronavirus: una famiglia su due ha eroso i risparmi personali

Emergenza Coronavirus, report sul sentiment delle famiglie

L’emergenza coronavirus peggiorerà il tenore della vita e circa il 40% delle famiglie teme la perdita del lavoro nel breve periodo o nel medio-lungo periodo.

Una percentuale ancora più elevata teme una forte erosione dei risparmi ed una riduzione delle entrate.

Una famiglia su 5 accusa già un impatto pesante sul reddito: è quanto è emerso dall’indagine “Termometro Italia” realizzata da Innovation Team, società di ricerca del Gruppo Cerved.

Dall’indagine è emerso che la fiducia per l’immediato futuro è bassa.

Il 37% dei nuclei familiari teme la chiusura dell’azienda o la perdita del lavoro, mentre il 43,6% teme forti perdite di reddito pur mantenendo il lavoro.

Quasi il 45% teme di non poter mantenere i risparmi.

Le aspettative di perdita del posto di lavoro e di riduzione del reddito sono ancor più negative per il 2021.

I più “colpiti” dalla crisi economica indotta da Covid-19 sono le famiglie con reddito da lavoro autonomo.

Il 31% dei nuclei familiari intervistati ha avuto un impatto sul reddito molto negativo e quasi il 35% ha dovuto intaccare in modo consistente i risparmi.

Questa platea difficilmente potrà beneficiare delle misure di sostegno del Governo.

Il 22,4% dei nuclei familiari prevede di rinunciare a spese per bisogni primari.

Molto significativo è il fenomeno della rinuncia a prestazioni sanitarie che ha riguardato nell’ultimo anno il 52,2% dei nuclei familiari (68,5% nella fascia a reddito più basso).

Emergenza Coronavirus: lo smart working

Dall’indagine è emerso che lo smart working è destinato a cambiare l’organizzazione del lavoro in modo permanente.

Per il 47,5% dei lavoratori sarà utilizzato in modo sistematico pur se parziale, mentre per il 22,9% sarà utilizzato come modalità principale di lavoro anche dopo l’emergenza della pandemia.

Il 57,5% di chi lo ha sperimentato lo giudica un’esperienza positiva e il 49,7% è soddisfatto di come ha potuto condurre le attività ordinarie.

Il 34,1% valuta lo smart working efficace nello sviluppo di nuovi progetti.

 

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