Mesi dopo l’omicidio Luca Sacchi e l’attesa per il processo, il padre parla attraverso le pagine del settimanale Giallo.
Impossibile dimenticare il violento omicidio di Luca Sacchi: ora il padre si rivolge al settimanale Giallo, ricordando suo figlio e descrivendo il grande dolore.
La terribile morte di Luca
ll ragazzo è stato ucciso a Roma il 23 ottobre 2019 con un colpo alla nuca. Una serata accompagnata ancora oggi da molti punti interrogativi, che portano sulla scena del delitto più protagonisti, tra cui la fidanzata della vittima Anastasya e l’ex compagno di scuola Giovanni Princi.
Il processo è stato rinviato a causa dell’epidemia da coronavirus e nel rispetto delle misure di restrizione previste per legge. Ma durante questa quarantena i genitori del povero Luca si disperano e sperano nella giustizia.
Le parole di Alfonso Sacchi
Alfonso Sacchi è stato intervistato dal settimanale Giallo, dove racconta i momenti più tristi da quando suo figlio è stato ucciso brutalmente. Marito e moglie cercano di farsi forza anche per Federico, l’unico figlio a loro rimasto.
Impossibile trattenere le lacrime pensando a come sia morto e al fatto che la giustizia ancora sembra non aver trovato alcuni tasselli, mancanti. In questi giorni di quarantena, non potendo lavorare, Alfonso ha evidenziato di aver molto più tempo per pensare e di ricordare come Luca fosse solito ironizzare anche nei momenti più tragici, mettendo serenità in famiglia.
Non resta che attendere la fine di questa quarantena e la messa in moto del processo, per poter vedere quali elementi verranno scoperti e come si andrà avanti.