Turismo, le previsioni dell’ENIT: ritorno alla crescita nel 2023

Bollettino ENIT: Crollo turismo internazionale, in difficoltà Firenze e Venezia

Secondo il Bollettino dell’Agenzia nazionale italiana del turismo (ENIT) bisognerà aspettare almeno il 2023 affinchè si possa ricominciare a parlare di un ritorno alla crescita del settore turistico.

Con l’emergenza Covid-19 sono crollati vertiginosamente gli arrivi internazionali, le presenze e il fatturato.

È lo scenario tratteggiato dall’ENIT a seguito dell’impatto del lockdown per la pandemia da Covid-19 sul sistema turistico italiano.

Nonostante il momento di sofferenza e di crisi economica, l’Italia è nel cuore dei viaggiatori.

Per la stessa Agenzia ENIT,

il «lifestyle italiano tornerà più forte di prima».

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Turismo, i dati dell’Enit: la “fotografia” sui pernottamenti e spesa

Secondo il bollettino dell’ENIT il primo trimestre del 2020 è stato “salvato” dall’andamento di gennaio-febbraio ancora in crescita, ma le prenotazioni estive rimangono in una situazione di stallo.

Infatti, secondo le previsioni dell’Agenzia per il turismo, i turisti stranieri, che fino al periodo ex ante pandemia Covid-19 influivano sul ricavato del turismo italiano per il 40 per cento, non si vedranno per un bel po’.

L’importante è resistere perché la fiducia del mercato turistico internazionale non è mai venuta meno.

In vista della stagione estiva si prevede un calo di quasi 20 miliardi di euro nel 2020 rispetto al livello del 2019.

Per i pernottamenti internazionali complessivi si prevede un calo di 102 milioni nel 2020, rispetto allo scorso anno.

Gli hotel a 3 e 4 stelle hanno visto “bruciare” un giro d’affari di circa 2,5 miliardi.

Da un punto di vista geografico sono le città visitate dai turisti stranieri a subire il maggior impatto del crollo di arrivi e presenze.

«Le città che dipendono maggiormente dai viaggiatori internazionali, come Venezia e Firenze, dovrebbero subire un calo percentuale maggiore nei viaggi nel 2020”,

secondo la nota dell’ENIT.

Per l’anno 2020 si prevede un calo del 43,4% sul 2019 a Venezia, del 36% a Firenze, del 25,8% a Milano, del 22,7% a Palermo.

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