ISTAT, Lavoro: i dati aggiornati dei lavoratori in attesa di rinnovo del contratto
Sono 10 milioni i lavoratori italiani che da fine marzo attendono il rinnovo del proprio contratto di lavoro.
È quanto emerge dall’analisi dell’ISTAT: i contratti in attesa di rinnovo sono 51 e interessano circa 9,9 milioni di dipendenti, l’80,4% del totale, con un monte retributivo pari al 79,9%.
Nel primo trimestre dell’anno, la crescita delle retribuzioni contrattuali si è confermata molto moderata.
Con l’inizio della pandemia Covid-19 il trend della dinamica retributiva del settore privato e di quello pubblico è sostanzialmente inferiore al punto percentuale.
Tale dinamica retributiva potrebbe subire un’ulteriore decelerazione nei prossimi mesi, mette in evidenza l’ISTAT.
Lo scenario economico negativo e la “spirale” depressiva cagionata dall’emergenza Covid-19 potrebbe rallentare i tempi di rinnovo dei contratti di lavoro.
Emerge che alla fine di marzo, infatti, circa otto dipendenti su dieci hanno il contratto scaduto.
I contratti collettivi nazionali in vigore riguardano circa 2,4 milioni di dipendenti, ovvero il 19,6% e un monte retributivo pari al 20,1% del totale.
Lavoro nel primo trimestre: accordi scaduti e recepiti
Nel corso del primo trimestre sono scaduti dieci accordi per i dipendenti dei seguenti settori: agricoltura, carta e cartotecnica, calzature, vetro, ceramica, metalmeccanica, mobilità, assicurazioni, commercio e servizi socio-assistenziali.
Mentre sono stati recepiti tre accordi per gli impiegati delle società autostradali, servizi a terra negli aeroporti e imprese creditizie.
Lavoro: tempo medio di attesa di rinnovo del contratto
Nonostante il tempo medio di attesa di rinnovo, per i lavoratori con contratto scaduto, si sia ridotto, passando dai 12,7 mesi di marzo 2019 agli 11,2 mesi di marzo 2020, l’attesa media calcolata sul totale dei dipendenti è più che raddoppiata: 13,9 contro 6,6 mesi.
ISTAT, Lavoro: indice delle retribuzioni contrattuali
L’indice delle retribuzioni contrattuali orarie è incrementato dello 0,7% nei confronti di marzo 2019.
I settori che presentano un trend rialzista sono quelli del credito e delle assicurazioni (+2,4%), dell’energia e petroli e dell’estrazione minerali (+1,7%).