Amianto: in arrivo un nuovo piano per rimuoverlo dalle scuole ed edifici pubblici

L’amianto è tutt’oggi presente in moltissime scuole o edifici pubblici. Saranno investiti 385 milioni di euro per la bonifica.

amianto

Un piano per eliminare l’amianto dalle scuole e dagli edifici pubblici è appena stato varato. Saranno investiti 385 milioni di euro, che saranno impiegati per bonificare da questo materiale e are attuazione al “Piano di bonifica da amianto”, stilato nel secondo Addendum al Piano operativo “Ambiente”.

Il piano di bonifica

Verrà adottato da metà gennaio per mezzo di un provvedimento dalla Direzione generale competente del ministero dell’Ambiente. Si mira a riqualificare il territorio con interventi entro il 31 dicembre 2025. I fondi arrivano dal Fondo Sviluppo e Coesione. Saranno ripartiti sulla base di coefficienti regionale. Attualmente la regione Sicilia ha ottenuto i fondi più cospicui pari a 107 milioni di euro, al secondo posto la Puglia con 74 milioni e la Calabria con 43 milioni. Il ministro Costa in proposito ha detto:

“Con questi fondi per la rimozione dell’amianto dagli edifici pubblici daremo priorità al risanamento delle scuole e degli ospedali italiani. Confido nella collaborazione con le Regioni e le Province autonome per dare avvio subito ai progetti più urgenti”.

In una Nota la Senatrice Barbara Floridia, membro della Commissione Ambiente al Senato, in Italia ha detto che sono stati registrate 2.400 le scuole e 250 i nosocomi con presenza di amianto. Sono coinvolti circa 352.000 studenti e circa 50.000 persone che sono il personale.

Le Regioni avranno la competenza di ripartire i finanziamenti, gestire i progetti di bonifica, controllarli e monitorarli. Nel contempo il Ministero s’impegna a garantire che tutti gli enti di dare le informazioni per poter attuare al meglio gli interventi. Darà inoltre le istruzioni per la corretta gestione, la verifica delle spese e la loro rendicontazione.

L’amianto provoca 100.000 persone l’anno e la cura delle malattie provocate da questa sostanza porta ad una spesa sanitaria tra i 2,4 e i 3,9 miliardi di dollari. In Italia secondo Legambiente ci sono ancora 370.000 strutture che contengono questo materiale.

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