Recessione Coronavirus, stop ai licenziamenti per altri 3 mesi

Crisi Coronavirus, Catalfo: Stop ai licenziamenti per altri tre mesi, in arrivo reddito di emergenza

Il Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo ha precisato che, nel prossimo decreto sull’emergenza coronavirus, la cassa integrazione sarà allungata per altre 9 settimane e lo stop dei licenziamenti sarà protratto per altri 3 mesi.

In arrivo anche il Reddito di Emergenza, che sarà

“un reddito temporaneo per due o tre mesi”.

Si tratta di una misura di sostegno economico destinata ad una platea di un milione di famiglie.

L’assegno varia da 400 euro per un single a 800 euro per una famiglia.

Crisi Covid-19, sostegno economico per colf e badanti

In arrivo poi un sostegno per colf e badanti: per loro ci sarà un contributo mensile di importo compreso tra i 400 e i 600 euro.

Si tratta di uno strumento di sostegno economico, che varia a seconda delle ore di lavoro prestate, più adatto della cassa integrazione per i lavoratori domestici.

Chi è sotto le 20 ore contrattuali e chi ha una riduzione delle ore pari al 25% può beneficiare di un indennizzo di 400 euro mensili.

Chi è sopra le 20 ore contrattuali e chi ha una riduzione delle ore pari al 25% può beneficiare di un indennizzo di 600 euro.

Per beneficiare di questo strumento di sostegno economico basterà presentare la domanda con una semplice autocertificazione.

Cassa Integrazione: 9 settimane di protezione

Altre 9 settimane di protezione per chi intende beneficiare della Cassa integrazione ordinaria, in deroga, fondi di solidarietà di settore, assegno ordinario erogato dal Fondo di integrazione salariale (Fis).

Si tratta di ammortizzatori sociali messi in campo dal governo per fronteggiare le conseguenze occupazionali dell’emergenza coronavirus.

Dal 23 febbraio e fino al 31 agosto sarà possibile beneficiare dell’integrazione al reddito, che può essere utilizzata per sospensioni o riduzioni dell’attività.

Tali ammortizzatori sociali, contenuti nel Decreto Cura Italia, si sommano a quelli previsti dal Dl 9/2020 per le zone rosse individuate in una prima fase (undici comuni) e le zone “gialle” (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna).

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