Governo, il Ministro Speranza sigla il decreto sul monitoraggio

Per il Governo il Ministro Speranza ha firmato il decreto sul monitoraggio, con previsione di tre indicatori per la Fase 2.

Governo, il Ministro Speranza sigla il decreto sul monitoraggio
Ministro Speranza

Novità del Governo, dove il Ministro Speranza ha siglato il decreto in merito al monitoraggio. Di cosa si tratta?

Firmato il decreto sul monitoraggio: che cos’è?

Ci sono tre indicatori che dovranno essere controllati durante la tanto attesa Fase due, che sarà attiva da lunedì 4 maggio 2020. Il decreto sui criteri di attività di monitoraggio è stato firmato dal Ministro della Salute.

Di che cosa si tratta? I tre indicatori sono:

  • capacità di monitoraggio
  • capacità di accertamento diagnostico
  • gestione dei contatti e stabilità nella trasmissione del virus

Secondo quanto si apprende dai vari media – tra cui Tgcom:

“il grado di reattività è fondamentale insieme alla tenuta del sistema sanitario, per assicurare la identificazione e gestione dei contatti, il monitoraggio dei quarantenati, adeguata tempestività nell’esecuzione dei tamponi e l’accertamento diagnostico dei casi”

Non solo, perché ogni Regione sarà tenuta al calcolo del rischio settimanale, raccogliendo le informazioni da trasferire al Ministero della Salute con classificazione del livello di rischio per la trasmissione del virus.

Nel decreto si evidenzia che per l’epidemia oggi:

“il consolidamento di una nuova fase, caratterizzata da iniziative di allentamento del lockdown e della loro progressiva estensione, può aver luogo solo ove sia assicurato uno stretto monitoraggio dell’andamento della tramissione del virus sul territorio nazionale”

Sarà inoltre necessario prevedere un numero di risorse umane adeguato, come operatori sanitari, che dovranno essere coinvolti a seconda della necessità di ogni Regione:

“Secondo la stima della Ecdc, per garantire in modo ottimale questa attività essenziale, dovrebbero essere messe a disposizione nelle diverse articolazioni locali non meno di una persona ogni 10mila abitanti”

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