Walter Ricciardi in una intervista per Repubblica risponde nettamente sulla fase due, evidenziando che se tutto dovesse andare male si tornerebbe indietro.
Walter Ricciardi ha espresso il suo parere sulla fase due che inizia da oggi 4 maggio 2020. Secondo lui è necessario andarci molto cauti perchè – se tutto non dovesse andare secondo i piani – si potrebbe tornare indietro e chiudere di nuovo tutto quanto.
Le parole di Ricciardi a Repubblica
Riccardi, consigliere del Ministro alla Salute Speranza, ha rilasciato una intervista alle pagine di Repubblica parlando essenzialmente della fase due. Da questa mattina l’Italia entra ufficialmente nella secoda fase, con riapertura di alcune attività e cambio di regole, con allentamento delle misure di restrizione dopo una lunga quarantena.
Nonostante questo le preoccupazioni sono molte e così come il timore che si possa tornare di nuovo indietro, in merito ai contagi e ai decessi. Per questo motivo il consigliere ha evidenziato nettamente:
“se le cose vanno male, si richiude. far ripartire alcune attività produttive non vuol dire che tutti possono tornare in strada”
Mettendo il punto sul fatto che questa “guerra” non sia ancora terminata:
“dobbiamo avviare un cambiamento culturale per convivere con il coronavirus”
Sempre nella sua intervista sottolinea che tutte le situazioni che abbassano il distanziamento fisico, possono naturalmente mettere di nuovo tutte le persone a rischio contagio:
“ma voglio ricordare che per come si è aperto, si può anche richiudere”
Ricciardi parla degli indicatori che permettono loro di verificare e tenere sotto controllo la situazione. Non solo, ma anche di prendere misure di emergenza nel caso in cui ci fosse un ritorno netto di questa epidemia:
“restiamo in una fase rischiosa, anzi certe regioni sono ancora in fase 1. quindi riapriamo quello che va riaperto come dice il piano. per il resto bisogna ancora stare a casa”
Ponendo molta attenzione – come dice durante l’intervista – su questo virus che “si sta specializzando ed evolvendo”.