Sanità, Speranza chiesti oltre 3 miliardi nel prossimo Decreto

Coronavirus, Speranza: 3 miliardi per la Sanità nel prossimo Decreto

”Il cammino è ancora lungo e non senza rischi. Ricordo che poche settimane fa avevamo 6 mila positivi in più in un solo giorno, oggi siamo a 1.000, un numero ancora alto ma minore”,

sottolinea il Ministro della Sanità Speranza.

In terapia intensiva erano ricoverate più di 4.000, oggi sono meno di 1.500.

“Dobbiamo insistere su questa linea di grande responsabilità e prudenza, potremmo essere soddisfatti quando vedremo qualche zero in più su quelle tabelle.

Ancora siamo distanti ma la direzione di marcia è quella giusta’’,

fa notare il Ministro della Salute Roberto Speranza a ‘Di Martedì’ su La7.

L’obiettivo è puntare a rafforzare il servizio sanitario nazionale, i presidi territoriali e ospedalieri.

Per questo nel prossimo decreto Speranza ha chiesto più di 3 miliardi di euro per dare più forza al Servizio sanitario nazionale.

Speranza, Fase 2: uscire con buon senso

Per quanto concerne la fase due lo spostamento è giustificato per lavoro, per salute o stato di necessità.

Vedere un parente, una persona cara è stato di necessità.

Fare una passeggiata in un parco o prendere un po’ d’aria è stato di necessità.

Credo che le norme debbano essere interpretate con buon senso, ovvero

“con quella modalità che ad oggi gli italiani hanno dimostrato di saper leggere anche meglio di tanti commentatori”,

ha detto Speranza.

Ciò che deve guidare il popolo italiano in questa fase due è la massima prudenza e precauzione.

Le mascherine sono molto importanti ma da sole non bastano, serve continuare a stare distanziati, a lavarsi le mani, per questo si deve continuare le buone abitudini e regole sottolineate più volte dall’inizio della pandemia.

Speranza, firmato Decreto che prevede 21 criteri

Giovedì il Ministro Speranza ha firmato un decreto molto importante condiviso con tutte le Regioni.

Tale Decreto prevede 21 criteri attraverso delle soglie di allarme che faranno comprendere quello che sta avvenendo a livello nazionale.

“Sono criteri sulla capacità di monitoraggio di ogni singola Regione, sulla capacità di fare tamponi, sul tempo che passa dall’inizio del sintomo al momento in cui si fa un tampone, sul tasso di saturazione delle terapie intensive”,

osserva Speranza.

Sulla base di questi criteri si potrà valutare se si può avanzare o fare dietrofront.

“Il monitoraggio è fondamentale in questa nuova fase’’,

ha aggiunto il Ministro della Salute.

 

Impostazioni privacy