Aeroporto Misrata sotto assedio: bombardamenti da parte degli aerei di Haftar
L’escalation della guerra civile in Libia continua a crescere.
Ieri sera gli aerei di Haftar hanno bombardato di nuovo l’aeroporto di Misrata, la città schierata accanto al governo di Tripoli.
È stata l’incursione più pesante dall’inizio del conflitto.
Una dozzina di raid in rapida successione, non si sa se condotti da aerei o droni, abbiano colpito depositi di armi e carburante.
C’è stato un effetto a catena: le esplosioni delle munizioni tenute nei bunker hanno dato fuoco ad altri carri armati.
Una gigantesca nube di fumo, larga più di cinque chilometri, si è innalzata al tramonto e durante la notte si è assistito ad un vero e proprio bombardamento.
All’ingresso dell’aeroporto è presente la base della missione italiana, con un ospedale da campo e un contingente di soldati incaricati della protezione: non si rivelano danni alla struttura, che ospita un centinaio di soldati italiani.
A Tripoli, le truppe governative da giorni sono state in offensiva verso il confine tunisino e hanno rotto l’assedio della capitale.
Dopo aver occupato l’aeroporto di Al Wattia, si stanno dirigendo a sud.
In risposta, ieri le truppe del generale Hafter hanno lanciato missili contro il quartiere residenziale di Abu Salim, nel cuore della metropoli, uccidendo diversi civili.
Un bombardamento che sembra annunciare la ripresa dell’assalto a Tripoli.
Entrambe le parti sono state rafforzate dai loro alleati.
Ministro Trasporti libico, aeroporto di Misrata: voli in arrivo dei libici bloccati in Turchia
Il ministero dei trasporti libico ha selezionato l’aeroporto di Misrata per i voli in arrivo dei libici bloccati in Turchia invece dell’aeroporto di Mitiga di Tripoli poiché la sua infrastruttura è stata danneggiata ed è l’obiettivo di ripetuti attacchi missilistici da parte delle forze di Khalifa Haftar.
Il Ministero dei Trasporti ha dichiarato che la prima fase di evacuazione sarà per i libici bloccati in Turchia e Tunisia e il resto dei paesi seguirà in seguito, ribadendo che solo coloro che hanno terminato il tempo di quarantena e si sono rivelati negativi possono beneficiare di questo processi.
“Verranno forniti opuscoli a tutti gli equipaggi di volo per istruirli su come affrontare tali situazioni. Il primo volo sarà il 5 maggio”,
ha riferito il Ministro Matuq.
La decisione è stata presa in una riunione per la commissione incaricata di affrontare il ritorno dei libici bloccati all’estero, presieduto dal viceministro dei trasporti Hisham Abu Shakiwat e dal capo del Centro nazionale libico per il controllo delle malattie Badr Al-Deen Najjar e altri membri e autorità dell’aviazione civile rappresentanti.