Pretendevano che il genero del boss Gionta venisse curato all’ospedale Boscotrecase, Napoli, trasformato in presidio Covid. Al rifiuto dei medici, i familiari hanno sfasciato il pronto soccorso.
Ennesimo episodio di violenza in un pronto soccorso del capoluogo campano: nella serata di ieri, infatti, i familiari del boss Gionta hanno chiesto che un loro congiunto venisse curato in un ospedale di Napoli. Quando i medici hanno rifiutato di ricoverarlo, i parenti dell’uomo hanno devastato il pronto soccorso.
Ospedale Covid
Un ospedale convertito in un presidio Covid-19, che quindi non può accogliere pazienti con altre patologie. I familiari di Giuseppe Carpentieri, però, non hanno voluto sentire ragioni.
Come riporta anche Fanpage, i parenti di Carpentieri, ferito in un agguato, al rifiuto dei medici, hanno letteralmente devastato il pronto soccorso.
L’uomo rimasto ferito è il geneto del boss condannato all’ergastolo, Valentino Gionta. Carpentieri è stato ferito all’inguine e ad una gamba nel pomeriggio di ieri, mentre si trovava sul terrazzo della sua abitazione a Torre Annunziata.
Sull’agguato indagano i Carabinieri di Napoli. Le piste sembrano condurre per ore tutte alla malavita locale. Carpentieri è infatti un personaggio di spicco, soprattutto per la sua parentela con il boss Gionta.
Familiari Ugo Russo devastano ospedale
La vicenda accaduta all’ospedale Boscotrecase ricorda l’aggressione messa in atto dai familiari di Ugo Russo, il 15enne ucciso durante un tentativo di rapina.
Immediatamente trasferito all’ospedale in gravissime condizioni, qualche ora dopo il ricovero, il cuore del ragazzo smise di battere.
Alla notizia della sua morte, i parenti di Ugo Russo devastarono l’ospedale Pellegrini di Napoli.
Sul posto si rese necessario l’intervento della Polizia, che dovette sospendere per diverse ore l’attività del pronto soccorso.
Disposto anche il trasferimento di alcuni pazienti, di cui molti in gravi condizioni. Per quella devastazione qualche settimana fa sono finite in manette 9 persone.