Silvia Romano, la cooperante italiana rapita nel novembre del 2018 e liberata ieri mattina all’alba, si sarebbe convertita all’Islam.
È giallo sulla conversione all’Islam della volontaria 25enne Silvia Romano, che proprio in queste ore sta facendo rientro in Italia con un volo speciale dell’Aeronautica militare.
Il rapimento e la liberazione di Silvia Romano
Era il 20 novembre 2018 quando Silvia Romano, cooperante 23enne di Milano, venne rapita da un gruppo di uomini armati nel villaggio di Chakama, in Africa. La volontaria seguiva un progetto per l’infanzia e prestava servizio in un orfanotrofio.
Dal giorno del suo rapimento le autorità italiane e quelle keniane hanno cercato di fare la loro parte, per ricostruire la dinamica del rapimento della cooperante.
Le notizie si sono rincorse per un anno e mezzo. Nei primi mesi di prigionia, Silvia Romano arrivò nelle mani di un’altra banda di rapinatori.
Nel marzo del 2019 iniziò a circolare la notizia che la ragazza fosse ancora viva, ma tenuta prigioniera da un gruppo islamista.
Ieri mattina all’alba la svolta: Silvia Romano è tornata libera. Ad annunciarlo all’Italia è il premier Giuseppe Conte, che ha ringraziato quanti hanno lavorato strenuamente per la liberazione della 25enne.
La conversione all’Islam
La cooperante, che proprio in queste ore sta rientrando in Italia con un aereo messo a disposizione dall’Aeronautica militare, si sarebbe convertita all’Islam.
Sarebbe stata la stessa Silvia a raccontarlo, quando arriva nell’ambasciata italiana a Mogadiscio.
“Mi sono convertita all’Islam. Ne parlerò con mia mamma appena la rivedrò”
avrebbe detto la cooperante, giunta in ambasciata con gli abiti tipici delle donne somale.
La notizia della conversione alla religione islamica era già trapelata nei mesi scorsi, quando si era diffusa la notizia che Silvia avrebbe sposato uno dei suoi rapitori, che potrebbe poi averla costretta a convertirsi.
Questo pomeriggio la ragazza incontrerà i Carabinieri e gli uomini del Ros per fornire le prime dichiarazioni sui 535 giorni di prigionia.