Purtroppo, in un società in cui apparire è molto importante ci si può finire di ammalare di ‘perfezionismo patologico’: un disturbo serio
Il perfezionismo patologico è un disturbo comportamentale di cui si sa poco. Un perfezionista è un individuo (maschio o femmina che sia) che si impegna sempre a raggiungere il miglior risultato possibile in una qualsiasi attività, tuttavia quando questo comportamento sfiora la maniacalità e diventa praticamente un impulso irrefrenabile si arriva al perfezionismo patologico.
Perfezionismo patologico: come riconoscere il disturbo
Ci sono perfezionisti che si concentrano maggiormente nell’ambito lavorativo, altri che curano l’aspetto estetico in maniera maniacale, altri ancora che non tollerano imperfezioni nelle relazioni personali. Questo disturbo sembra colpire prevalentemente le donne ed in linea generale sembra essere legato ad una profonda insicurezza.
Essere sempre perfetti è letteralmente impossibile, per il semplice fatto che gli esseri umani non sono robot e non sempre tutto quello che accade nella nostra vita è sotto il nostro controllo. Nonostante ciò, però, le persone che soffrono di questo disturbo sono praticamente ossessionate dal raggiungere la perfezione in qualsiasi cosa fanno con il risultato che spesso si tirano indietro nel fare praticamente tutto, per la paura di non poterlo fare in modo perfetto.
Ma perché il disturbo colpisce più le donne che gli uomini? In generale la cosa sembra potrebbe essere legata anche a motivi di tipo sociale. Alcuni sostengono infatti che le donne sono sottoposte ad una maggiore pressione sociale. Essere brava, bella, avere un lavoro di successo ed essere una brava madre nel frattempo essere, quindi, “praticamente perfetta sotto ogni aspetto”.
4 caratteristiche di chi soffre di questo disturbo
Ecco quindi 4 tratti distintivi del perfezionismo patologico:
1 – Ansia, stress, ipercriticismo: Essere costantemente sotto stress per motivazioni auto imposte è un tipico segno che il perfezionismo sta sfuggendo di mano.
2 – Sensi di colpa, procrastinare: Chi si pone obiettivi troppo alti nella maggior parte dei casi non li raggiungerà e si sentirà in colpa per questo.Si è talmente impauriti dal non riuscire a dare il 100% che ci si blocca e si arriva a dare lo 0%.Un esempio tipico di questo “corto circuito” sono gli esami all’università, ma anche sfide lavorative di qualsiasi tipo.
3 – Non fare niente e lamentarsi: Le persone troppo perfezioniste spesso sono anche moto immature: sostengono che bisogna fare le cose bene oppure non farle affatto. Dal momento però che per fare le cose a modo loro ci vuole un’enorme quantità di energia, molto spesso finiscono per non provarci nemmeno, perché non hanno tempo o voglia di cominciare un processo lunghissimo che comunque le lascerà insoddisfatte.
4 – Insoddisfazione generalizzata: L’accumulo di stress senza conseguire risultati oppure conseguendo soltanto risultati parziali o insoddisfacenti, l’ansia da prestazione, l’incapacità di iniziare nuovi percorsi per paura di sbagliare ovviamente rendono la vita impossibile.
Se all’insoddisfazione si aggiunge anche un crescente senso di colpa perché non si riesce a conseguire gli obiettivi che ci si è prefissati, il quadro peggiora ulteriormente.