In Sardegna uno sciame di milioni di cavallette, sta invadendo e distruggendo i campi, pascoli e tutti i raccolti della provincia di Nuoro.
Uno sciame di milioni di cavallette stanno devastando i campi sardi della provincia di Nuoro. L’evento si sta ripetendo, lo scorso anno gli insetti hanno distrutto foraggio, grano, erba medica e molte altre colture. La Coldiretti ha lanciato l’allarme, dicendo che rispetto al 2019 questi insetti sono arrivati più numerosi e famelici. Stanno distruggendo pascoli e raccolti. Le zone più colpite sono la Valle del Tirso, Ottana, Bolotana, Orotelli e Sarule.
La stagione favorevole
Il clima che stiamo vivendo favorisce la riproduzione e la diffusione delle cavallette. Questi insetti causano gravissimi danni in campagna ma possono tranquillamente arrivare in città. Coldiretti ha detto in una sua nota:
“L’inverno mite e la scarsità di pioggia con precipitazioni praticamente dimezzate, in un 2020 che si classifica come il più caldo dal 1800 con temperature superiori di 1,52 gradi rispetto alla media, hanno favorito la comparsa delle orde devastatrici”.
Coldiretti prosegue nella sua nota dicendo che essendo polifaghe, possono nutrirsi di coltivazioni in campo aperto, orti e giardini. Si può solo sperare che i predatori naturali contengano la popolazione delle cavallette
“che dalle terre incolte, abbandonate a causa della crisi delle campagne per i prezzi dei prodotti agricoli sotto i costi di produzione, partono all’assalto dei raccolti devastando tutto quello che trovano sul loro cammino”.
Vediamo il duplice problema, da un lato abbiamo i frutti della crisi del settore agricolo dovuta alla pandemia covid 19. I terreni abbandonati sono un luogo ideale per le cavallette. L’altro problema sono i cambiamenti climatici, che alterna lunghe siccità e intense piovosità che portano a grandi scompensi in natura.
“Una vera e propria emergenza che si abbatte sulle imprese agricole colpite anche dalla crisi economica generata dal coronavirus con 6 aziende su 10 (58%) che hanno registrato una diminuzione dell’attività”.