I ristoratori di Milano non sono ancora d’accordo sulle norme previste dalla fase 2. Oggi una nuova manifestazione in città.
Con la fase due dovrebbero riaprire anche i locali ma i ristoratori hanno paura di fallire.
Nuove proteste
A partire dal 18 maggio, con la fase due, i ristoratori possono riaprire. Molti di loro, però, non sono d’accordo con le norme previste dal governo per il distanziamento sociale.
La manifestazione chiamata L’Italia s’è desta ha avuto luogo in piazza Duca d’Aosta a Milano, alle 10 di questa mattina, vicino alla stazione Centrale. La manifestazione è andata avanti sullo slogan Falliamo noi, fallite voi. Nel corso della manifestazione, con ironia, i titolari di molti locali milanesi, hanno fatto un applauso al Governo colpevole, secondo loro, di aver messo in ginocchio un settore.
Le richieste dei ristoratori milanesi
Come si legge su TgCom24, Alfredo Zini, organizzatore della manifestazione, ha affermato:
“Finalmente il Comune ha approvato un provvedimento utile che però dovrà essere corretto. Bisogna guardare in faccia la realtà: in città ci sono marciapiedi stretti. L’amministrazione dovrebbe dialogare con i condomìni per dare la possibilità di usufruire anche dei cortili interni in determinate ore”.
Dalla manifestazione è emerso che i ristoratori sono molto spaventati dalla possibile riapertura a meno che le regole non vengano riviste. Tra le altre richieste: una maggiore comunicazione con le istituzioni e una riduzione di tasse e accise.
In piazza, al fianco dei ristoratori, Silvia Sardone, europarlamentare leghista e Pietro Bussolati, del PD ma anche Enrico Turato, della Commissione Commercio, Bilancio e Turismo e Andrea Mascaretti, consigliere comunale.