Superbonus al 110% seconde case nel Decreto Rilancio: a cosa si applicano le agevolazioni?
Nel Decreto Rilancio è contenuta una misura economica davvero importate per sostenere il settore edile: il superbonus al 110%.
Questo bonus non opera per ville e villette unifamiliari che non siano prima casa.
Si tratta di una delle tante precisazioni che sta accompagnando il lavoro di messa punto della maxi-manovra da 155 miliardi, di cui 55 servono per sostenere famiglie, lavoratori e imprese.
L’Ecobonus al 110% opera anche per le seconde case che fanno parte di un condominio. Resta il dubbio se nella detrazione fiscale al 110% rientrino anche i lavori previsti dall’ecobonus tradizionale fatti nella singola unità abitativa e agganciati al lavoro condominiale “trainante” su cappotto termico o sostituzione della caldaia.
Dal tenore testuale della normativa si evince che le agevolazioni si applicano
«agli interventi effettuati dai condomini, nonché, sulle singole unità immobiliari adibite ad abitazione principale».
Superbonus al 110% seconde case: come funziona?
Il Superbonus al 110% seconde case per il recupero edilizio opera per un periodo di 18 mesi, dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021 e dà la possibilità di detrarre dall’IRPEF un’aliquota del 110% se si eseguono una serie di lavori in casa.
Tali lavori devono essere: sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, con tetto di detraibilità di 30.000 euro e cappotto termico con tetto di detraibilità di 60.000 euro.
Tali lavori da realizzarsi anche sulle seconde case (escluse le ville) devono garantire il miglioramento di almeno due classi energetiche.
Via libera all’installazione dei pannelli solari fotovoltaici o di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici, da realizzarsi congiuntamente agli interventi sopra riportati.
Il Superbonus al 110% può anche essere ceduto ad altri soggetti comprese banche e intermediari finanziari o trasformato in sconto in fattura.
I lavori devono essere pagati con strumenti tracciabili ossia il bonifico postale o bancario parlante e dovranno essere inviati precisi documenti all’Enea.
La detrazione al 110% verrà spalmata nella dichiarazione dei redditi in 5 quote annuali.