La procura ha chiesto l’archiviazione sull’inchiesta bis in merito al terribile caso di Desirée Piovanelli. Ecco le motivazioni.
Desirée Piovanelli uccisa a soli 14 anni e ancora tanti dubbi. Per l’inchiesta bis viene chiesta l’archiviazione da parte della procura.
La richiesta di archiviazione
La ragazzina è stata uccisa nel 2002 quando aveva solo 14 anni e quella morte aveva sconvolto tutto il paesino – e non solo – della provincia di Brescia. Un effetto domino con la condanna per Giovanni Erra (a quel tempo l’unico adulto) e poi i minorenni Nicola Bertocchi – Nicola Vavassori e Mattia Franco. I tre allora minorenni hanno scontato la loro pena mentre Erra si trova ancora detenuto presso il carcere di Bollate per scontare altri 13 anni.
La procura ha presentato 17 pagine dove ha motivato la richiesta di archiviazione in merito ad un secondo processo, come evidenziato da Il Giornale di Brescia. All’interno del documento sottolinea che una inchiesa bis è stata aperta solo considerando le voci di paese:
“È una convinzione di chi scrive che quanto descritto abbia trovato fondamento nelle opinioni diffuse dei cittadini di leno”
Sono passati due anni da quando il padre della vittima ha presentato presso la Procura di Brescia un esposto, con la convinzione che la morte della figlia fosse legata ad un giro di pedofilia con il mandante principale ancora in libertà.
Interrogatori e minacce alla famiglia della vittima
Nonostante le varie indagini e interrogatori, la Procura sostiene che non ci siano elementi validi per mandare avanti una indagine e per questo chiede l’archiviazione.
Il legale della famiglia Piovanelli ha controbattuto:
“non ci fermiamo. andiamo avanti e presenteremo sicuramente opposizione”
Il padre della vittima diverse volte ha ricevuto minacce, come il fantoccio impiccato davanti a casa oppure i cartelli che sono stati appesi per tutto il paese con le scritte:
“Maurizio piovanelli sei un miserabile burattino appeso ai fili dei burattinai di leno”