EU Recovery Fund, rilanciare I sistemi economici UE: la parola a Le Maire
Per rilanciare i sistemi economici dell’Unione Europea è necessario estendere la flessibilità fiscale, è quanto messo in evidenza da Bruno Le Maire in un’intervista con i corrispondenti dell’UE di diversi importanti quotidiani europei, tra cui Kathimerini.
Il Ministro francese dell’economia e delle finanze ha rivelato la volontà del governo francese di accettare la logica della responsabilità parziale come base per l’emissione di debito comune che finanzia il Fondo di recupero.
L’intesa siglata tra Macron e Merkel sul Recovery Fund, annunciata ieri da Emmanuel Macron e Angela Merkel, deve ancora superare le resistenze di una parte dei Paesi dell’Unione europea.
“E’ un accordo decisivo, ma occorre cambiare la posizione di altri stati in particolare di Austria, Danimarca, Svezia e Olanda”,
ha sottolineato il Ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire, poche ore prima della riunion dell’Ecofin.
Ripresa UE e regole fiscali: l’intervento di Le Maire
Per quanto riguarda le regole fiscali, Le Maire afferma:
“Dobbiamo essere consapevoli che la ripresa economica sarà lunga, difficile e costosa.
Non sarà come accendere un interruttore, solo una questione di pochi giorni o settimane o addirittura mesi.
Ci vuole tempo per aprire negozi, ristoranti, per ripristinare le capacità produttive delle nostre aziende industriali.
Ciò significa che non dovremmo commettere gli stessi errori che abbiamo commesso nel 2009-10, quando abbiamo limitato la flessibilità molto rapidamente e pagato un prezzo enorme”.
Secondo Le Maire si deve procedere passo dopo passo, sostenendo la ripresa economica per tutto il tempo necessario, senza ripristinare le regole fiscali troppo presto, perché metterebbe a repentaglio il rilancio post pandemia Covid-19.
Sul Recovery Fund e su come sarà finanziato, Le Maire ribadisce che il suo paese preferirebbe una questione con garanzie di tutti gli Stati membri dell’UE per sostenerlo, dove ogni paese è in linea di principio responsabile dell’intero debito che sarà emesso dal nuovo strumento.
Tuttavia, rispondendo a una domanda sul modello del Meccanismo Europeo di Stabilità, in cui ciascun membro è responsabile solo per la sua quota rappresentata nel capitale totale dell’organizzazione, afferma che
“siamo aperti ad altre opzioni, ma ora è il momento di decidere”.