Recovery Fund, 100 mld per Turismo, Scuola e Green New Deal
Dopo l’accordo Macron-Merkel sull’emissione del debito comune per ricostruire economicamente l’UE, all’Italia spettano 100 milioni di euro per Turismo, Scuola e Ricerca.
Se è vero che il Presidente francese Macron ci ha suggerito di destinare le risorse del Recovery fund al settore turistico devastato dall’epidemia, la lista della spesa è lunga.
Per questo i miliardi di euro del Recovery Fund possono essere investiti anche in altri settori, oltre a quello turistico, come la scuola, sanità, ricerca, infrastrutture e dissesto idrogeologico.
Già prima della pandemia Covid-19 il Ministro dell’Economia Gualtieri aveva programmato i capitoli del dissesto idrogeologico, della manutenzione delle della rete viaria, dell’efficientamento energetico e della prevenzione del rischio sismico.
Recovery Fund e Green New Deal: come rilanciare l’economia italiana
Gualtieri aveva fissato le linee guida nel c.d. Green New Deal e le nuove risorse sono l’occasione buona per pensare ad un rilancio economico dell’Italia.
Alla fine del 2019, la Commissione europea ha proposto un “Green Deal” – un quadro di regolamentazione e legislazione per raggiungere gli obiettivi dell’UE di emissioni di carbonio nette zero entro il 2050 e un taglio del 50% -55% rispetto ai livelli del 1990 di 2030.
Secondo il piano di investimenti del Green Deal europeo della Commissione, l’accordo vale almeno 1 trilione di euro nel prossimo decennio, ovvero 100 miliardi di euro all’anno.
La quota maggiore, pari a 500 miliardi di euro, verrebbe dal bilancio dell’UE, 114 miliardi di cofinanziamenti verrebbero dai governi nazionali e circa 300 miliardi di euro verrebbero principalmente dal settore privato.
100 miliardi di euro verrebbero assegnati a un meccanismo di “giusta transizione” per aiutare a riqualificare i lavoratori che perdono lavoro nelle miniere di carbone chiuse o nelle fabbriche siderurgiche.
La pandemia ci ha mostrato che è necessaria un’azione su vasta scala, coordinata e urgente.
Il 9 aprile, i Ministri delle Finanze europei hanno concordato di approntare un pacchetto di salvataggio di 540 miliardi di euro utilizzando gli strumenti esistenti, incluso il meccanismo europeo di stabilità (MES), il fondo di salvataggio del blocco, senza vincoli per le spese sanitarie.