Riduzione Partite IVA: drastico calo del fatturato in piena emergenza Covid-19
Con il lockdown e la crisi economica cagionata dalla pandemia Covid-19 si è assistito ad un netto crollo del fatturato delle Partite IVA.
Secondo i dati della Cgia di Mestre dal 2008 al giugno del 2013 hanno cessato l’attività 400.000 lavoratori indipendenti.
In questi cinque anni e mezzo di crisi economica la contrazione è stata del 6,7%. Sempre nello stesso periodo di tempo, ogni 100 lavoratori autonomi 7,2 hanno cessato l’attività.
Come riporta Trend Online, lo stop produttivo stabilito dal Governo Conte la maggior parte dei Liberi Professionisti e dei titolari di Partita IVA hanno registrato una netta riduzione del giro d’affari e, nei casi più gravi, un azzeramento del fatturato.
Secondo le stime de Il Sole 24 Ore il Bonus Partite Iva e Lavoratori autonomi potrebbe distribuire 3,8 miliardi a 4,9 milioni di persone ad aprile.
Crollo Partite IVA ed Emergenza Covid-19: i dati del MEF
Secondo l’Osservatorio Partite IVA del MEF, gli effetti dell’emergenza sanitaria sono rilevabili nel mese di marzo con un calo di aperture pari al 50% rispetto allo stesso mese dell’anno 2019.
Nel primo trimestre del 2020 sono state aperte 158.740 nuove Partite IVA e, in confronto al corrispondente periodo dello scorso anno, si è registrata una flessione del 19,7%.
Nei primi due mesi dell’anno si è assisto ad una contrazione dell’8% delle aperture di Partita Iva dovuta alla riduzione del numero di P.IVA in regime forfettario.
Gli effetti dell’emergenza Covid-19 sono rilevabili nel mese di marzo con un calo di aperture pari al 50% rispetto allo stesso mese dell’anno 2019.
Nella ripartizione per natura giuridica il Mef evidenzia che
“il 76,1% delle nuove aperture di Partita IVA è dovuto alle persone fisiche, il 18,6% alle società di capitali, il 3,6% alle società di persone.
La quota dei “non residenti” e “altre forme giuridiche” rappresenta complessivamente l’1,6% del totale delle nuove aperture”,
secondo l’Osservatorio Partite IVA del MEF.