Decreto Imprese rettificato: ecco i cambiamenti apportati
All’esame del Parlamento il Decreto Imprese, che viene riformulato dai relatori: estensione della restituzione dei prestiti fino a 25mila euro erogati con garanzia fino al 100% del Fondo centrale per le PMI da 6 a 10 anni.
La rettifica, portata avanti da M5S, è stata approvata dalle Commissioni Finanze e Attività produttive.
La proposta di modifica è intervenuta anche sui tassi di interesse applicati.
Decreto Imprese, Prestiti fino a 800mila euro restituzioni fino a 30 anni
Un’importante novità contenuta nel Decreto Imprese riguarda i prestiti fino a 800mila euro, con garanzia pubblica fino all’80% e quella di Confidi per arrivare al 100%, che potranno essere restituiti in una durata fino a 30 anni.
È il nuovo meccanismo illustrato dal sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, nelle commissioni Finanze e Attività produttive, inserito nel Decreto Imprese.
Gianni Dal Moro del Pd sottolinea a tale proposito che rappresenta un aiuto concreto e diretto per le imprese e le PMI, che fino a 3,2 milioni di fatturato 2019 potranno chiedere il finanziamento fino al 25% dell’importo, restituendolo entro 30 anni con la copertura delle garanzie pubbliche fino all’80% e con il 20% di copertura Confidi.
Decreto Imprese: garanzia pubblica al 100% sale da 25.000 a 30.000 euro
Altra novità contenuta nel Decreto Imprese è la garanzia pubblica al 100% offerta dal Fondo centrale per le Piccole-Medie Imprese su prestiti, che sale da 25mila euro a 30.000 euro.
A stabilirlo è un un ulteriore emendamento di maggioranza riformulato al Decreto Imprese approvato dalle Commissioni Finanze e Attività produttive della Camera, che accoglie indicazioni analoghe espresse anche dalle opposizioni.
Sostegno alle imprese nel Decreto Rilancio
Anche il nuovo Decreto Rilancio, presentato nella serata del 13 maggio, introduce misure concrete e immediate di sostegno alle imprese:
- contributo a fondo perduto a favore dei soggetti esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo, titolari di Partita IVA,
- esenzione dal versamento del saldo dell’IRAP dovuta per il 2019 e della prima rata, pari al 40 per cento, dell’acconto dell’IRAP dovuta per il 2020 per le imprese con un volume di ricavi compresi tra 0 e 250 milioni,
- riduzione della spesa sostenuta dalle utenze elettriche,
- rafforzamento patrimoniale delle piccole e medie imprese, con la previsione della detraibilità per le persone fisiche e della deducibilità per quelle giuridiche.