Il paziente 1 di Codogno, Mattia Mestri, ha rotto il silenzio non solo sul coronavirus ma anche sulle tante bugie che sono state dette sul suo conto.
La questione coronavirus non è ancora terminata e il paziente 1 Mattia Maestri dice la sua in merito e alle tante bugie che sono state dette in questi mesi.
Le parole di Mattia Maestri
Mattia è stato ricoverato in pessime condizioni nella notte tra il 21 e 22 febbraio 2020: l’uomo di 38 anni maratoneta e in buona salute, si è ritrovato da un giorno all’altro dentro un vero e proprio incubo.
Il racconto di Mattia è stato fatto tra le pagine di SportWeek – inserto della Gazzetta dello Sport in edicola ogni sabato – evidenziando alcune bugie che in questi mesi sono circolate sul suo conto:
“L’etichetta di paziente 1 non mi è mai pesata, mentre le bugie sì. La cena con un cinese e le due maratone in una settimana: tutto falso. mi è pesata la popolarità che ne è conseguita, devo continuamente respingere ospitate e interviste”
A ruota libera dopo tre mesi da quella terribile notte in cui ha scoperto di essere positivo al Covid 19 diventando così il “primo” italiano alla quale è stata diagnosticata la malattia.
Nella sua intervista parla anche di quelle due settimane terribili in terapia intensiva e della sua bambina nata a pochi giorni dalla sua uscita dall’ospedale.
Ora la sua voglia è quella di tornare alla normalità e stare accanto a sua moglie e sua figlia. In una anticipazione del servizio in edicola da domani racconta inoltre di come sia stato sostenuto dalla sua famiglia e dal Gruppo Podistico Codogno 82:
“in quel periodo hanno sostenuto la mia famiglia. si sono anche iscritti ai social per difendermi”