Rapporto Censis-Eudaimon, Lavoro: 7 milioni di italiani hanno paura di perdere il posto
Con l’emergenza Covid-19 e del conseguente lockdown, il 42,3% delle famiglie italiane hanno visto ridursi l’attività lavorativa e la capacità reddituale, anche se la propensione al risparmio è aumentata.
È quanto fotografato dal 3° Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale: 7 milioni di italiani hanno paura di perdere il posto a causa dell’innovazione tecnologica.
Dai robot all’intelligenza artificiale: quasi un operaio su due vede il proprio lavoro a rischio: durante l’emergenza Covid-19 il 25,8% ha dovuto sospendere del tutto l’attività, il 23,4% è finito in Cig.
L’85% dei lavoratori ha espresso qualche timore o preoccupazione per l’impatto atteso della rivoluzione tecnologica e digitale (il dato supera l’89% tra gli operai).
Per il 43% si dilateranno gli orari di lavoro, mentre per il 50% si imporranno ritmi di lavoro più intensi e per il 28% la sicurezza non migliorerà.
Lavoro: buste paga più leggere e minori protezioni
I lavoratori temono buste paga più leggere, minori protezioni, maggiori conflitti.
Il 74% degli operai teme la riduzione di redditi e tutele sociali e per il 63% in futuro si guadagnerà meno di oggi.
Forte è anche il timore di nuovi conflitti in azienda: per il 52% dei lavoratori sarà più difficile trovare obiettivi comuni tra imprenditori, manager e lavoratori.
Sentiment negativo all’indomani dell’emergenza Covid-19: il 52,8% vede “nero” per la propria famiglia
Dopo un 2019 chiuso in forte rallentamento, l’anno 2020 è iniziato, secondo l’Ufficio Studi Confcommercio, con un trend ribassista del PIL del valore di 4,8 punti percentuali nel primo trimestre dell’anno.
Ad aprile e maggio sono stati stimati forti crolli rispettivamente del -24% e -16%. Il “sentiment” negativo degli italiani dipende non solo dalla crisi economica indotta dal Covid-19, ma anche dal fatto che tra il 2007 e il 2019, ciascun italiano ha perso oltre 21.600 euro di ricchezza.
Tra i principali effetti sui consumi, il 48% ha dovuto rinunciare a qualsiasi forma di vacanza per il prossimo futuro.