L’azionista di maggioranza di Atlantia è disposta a cedere il controllo
La famiglia Benetton è disposta a fare marcia indietro: nelle ultime ore circolano voci che la holding Edizione, azionista di maggioranza di Atlantia, sia disposta a cedere il controllo purché si risponda a criteri di economicità, efficienza ed efficacia.
L’obiettivo della holding è quello di recuperare la logica industriale in una prospettiva di medio-lungo termine, creando valore agli stakeholders interni ed esterni.
La Holding Edizione da sempre azionista di maggioranza di Atlantia è pronta a venire incontro alle richieste del Governo in merito al dossier “revoca”.
La finalità è e rimane quella di mirare a preservare l’equilibrio economico in un’ottica di lungo termine e a contribuire al perseguimento del vantaggio competitivo sostenibile.
Pertanto, Atlantia è disposta a scendere sotto il 50% del pacchetto azionario di Autostrade vendendo fino al 60% della compagnia, ma solo nel caso in cui la vendita avvenga a condizioni di mercato.
Anche la Holding Edizione potrebbe ridurre la propria quota favorendo l’ingresso di un investitore.
L’ipotesi di un possibile ingresso di Cdp nel capitale risulterebbe la soluzione meno gradita al governo.
Autostrade: nuovi soci in arrivo?
Nonostante la diatriba sulle concessioni autostradali sia ancora aperta e non del tutto risolta, Atlantia, che possiede Autostrade per l’Italia, svela la possibilità di aprire il capitale a nuovi soci.
“Atlantia si è dichiarata disponibile a valutare l’ingresso di soci terzi nel capitale di Autostrade per l’Italia nel rispetto dei diritti degli attuali soci di minoranza già presenti nel capitale”,
è quanto ha messo in evidenza la società nelle risposte agli azionisti in vista dell’assemblea.
Nei documenti assembleari, Atlantia spiega che
“in caso di revoca della concessione, tutti i creditori di Autostrade per l’Italia potrebbero esercitare il recesso e richiedere il ripagamento immediato dei rispettivi prestiti”.
Atlantia sfida il Governo, stop agli investimenti
Precedentemente il Cda di Atlantia aveva deliberato di
“dare indicazione alla propria controllata Aspi di utilizzare il finanziamento di Atlantia di 900 milioni di euro per garantire manutenzioni e investimenti per la sicurezza della rete, nel rispetto di tutti gli obblighi esistenti, rinviando di conseguenza la realizzazione di altri investimenti una volta rinvenute le necessarie dotazioni finanziarie”.
È quanto riporta una nota.
La situazione di incertezza che regna su Autostrade per l’Italia continua a provocare gravi danni all’azienda, sottolinea il Cda di Atlantia.