Gli studiosi hanno trovato un’enorme quantità di microparticelle di pneumatici nel mare e nei fiumi, inquinando anche la catena alimentare.
Dei ricercatori hanno trovato una grandissima quantità di microparticelle di pneumatici nei mari e nei fiumi. I pesci lo stanno mangiando, inquinando la catena alimentare. Secondo un nuovo studio nelle microplastiche vanno annoverati anche gli pneumatici, finora sempre ignorati.
I risultati dello studio
La ricerca è stata svolta dall’università di Plymouth. Per la prima volta hanno isolato tra le microplastiche parti celle gomme, che incrementano la presenza di queste particelle. In realtà si cercavano le microsfere derivanti nei cosmetici, le particelle nate dal degrado di oggetti più grandi. Hanno trovato praticamente in ogni angolo della terra. Le gomme sono negli oceani, alle grandi profondità dell’Artico, nei fiumi e nello stomaco degli uccelli.
A condurre la ricerca è stato il professor Richard Thompson, a capo dell’International Marine Litter Research Unit, con i ricercatori di Plymouth, il dott. Imogen Napper e Florence Parker-Jurd e il dott. Geoff Abbott della School of Natural and Environmental Sciences dell’Università di Newcastle. Il gruppo ha sviluppato una tecnica innovativa che si serve della spettrometria di massa per poter identificare microplastiche derivate da pneumatici.
Le particelle di pneumatici inoltre possono arrivare al mare grazie ai fenomeni atmosferici oltre che dai rifiuti abbandonati dall’ambiente, acque fognarie, piovana perché non trattenuta nel processo di trattamento delle acque. Si stima che 100 milioni di m² della rete fluviale e oltre 50 milioni di m² di estuari e acque costiere nel solo Regno Unito, sono a rischio di essere inquinanti dai residui di pneumatici. Il prof. Thompson, esperto che ha supervisionato il primo studio sul fenomeno delle microplastiche ha detto:
“Ciò che questo studio fa anche è fornire ulteriori prove dei complessi problemi posti dall’inquinamento da microplastica. Abbiamo esaminato tre percorsi e dimostrato che tutti sono importanti per l’ambiente. Mentre lavoriamo per comprenderne la potenziale distribuzione e gli impatti, è importante collaborare anche con l’industria e i responsabili politici per identificare potenziali soluzioni che possono includere cambiamenti nel comportamento, nella progettazione del prodotto e nella gestione dei rifiuti”
Un importante aiuto per eliminare l’incremento è il divieto di microsfere plastiche nei prodotti cosmetici, dal 2018. Un aiuto concreto si in Gran Bretagna che su scala mondiale.