A Minneapolis non si ferma la protesta per la morte di George Floyd e Trump promette giustizia per quanto accaduto.
Minneapolis è nel caso da quando George Floyd è morto e per il Presidente degli Stati Uniti è ora di fare giustizia.
La furia delle persone di Minneapolis
Da due giorni la città americana è su tutti i giornali di cronaca per la morte di George Floyd, deceduto dopo essere stato fermato dalla Polizia. Secondo il video che è stato girato da alcuni passanti, Floyd avrebbe resistito all’arresto e per questo motivo uno degli agenti lo avrebbe dapprima atterrato e poi – per tenerlo fermo – gli avrebbe premuto il ginocchio sul collo, soffocandolo. Le parole di Floyd che si sentono dal video lasciano poco all’immaginazione:
“non uccidermi, non uccidermi, sto soffocando”
I 4 poliziotti sono stati licenziati ma in città la tensione è alta. I manifestanti non cessano la loro protesta e la polizia cerca di fermar loro in tenuta antisommossa, minacciando il lancio di gas lacrimogeni e uso di proietttili in gomma come già accaduto la sera precedente. Alcuni negozi sono stati saccheggiati e sono molte le persone che sono fuggite con diversi oggetti, abbigliamento e televisori: atti violenti che esulano dalla manifestazione di protesta per la morte di un uomo.
La folla si è fermata davanti al commissariato di Polizia intonando slogan, così come davanti all’agente che ha fermato Floyd con il ginocchio:
“killer, assassino”
Il Presidente americano Trump è intervenuto chiedendo alla FBI di indagare e accellerare le indagini sulla morte dell’uomo, twittando:
“giustizia sarà fatta. un episodio tragico e molto triste”