Omicidio di Gragnano: fermati due giovanissimi per la morte del 17enne

Sarebbero stati fermati due giovanissimi per l’omicidio di Gragnano, costato la vita ad un ragazzo di 17 anni e il ferimento di un altro giovane.

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La rissa, scoppiata la scorsa domenica sera, culminò con la morte di un giovanissimo, nipote di un boss. Per l’omicidio di Gragnano, la Polizia avrebbe fermato due coetanei del ragazzo.

Omicidio Gragnano

Una lite finita in tragedia: è quanto accadde nella notte tra domenica e lunedì scorso a Gragnano, Napoli. Un giovane di 17 anni venne accoltellato e l’amico rimase gravemente ferito.

Fu proprio quest’ultimo a portare il 17enne in ospedale, ma per il giovane non ci fu nulla da fare, morì per le gravi ferite riportate. L’amico, di 30 anni, fu sottoposto ad un intevento chirurgico e benché le sue condizioni fosse molto gravi, non sarebbe mai stato in pericolo di vita.

Il 17enne e l’amico, entrambi di Pimonte, comune vicino a Gragnano, sarebbero rimasti coinvolti in una lite in via Vittorio Veneto. Il 17enne ucciso era il nipote del boss ergastolano, Nicola Carfora.

Lo scorso 26 maggio, per l’omicidio del 17enne venne fermato un giovanissimo. Sembra che la sua identificazione fosse avvenuta grazie ad alcune telecamere di soveglianza poste nella zona della rissa.

Fermati altri due giovanissimi

Come riferisce anche La Repubblica, nella tarda serata di ieri sarebbero stati fermati altri due giovani. I due, un 19enne ed un 21enne, sono accusati anche del tentato omicidio del cugino della vittima, rimasto gravemente ferito nella rissa.

A disporre i fermi dei due ragazzi è stato il pm del pool anticamorra, Giuseppe Cimmarotta. Delle indagini si stanno occupando invece gli agenti del commissariato di Castellammare di Stabia.

La Polizia indaga ancora sul movente dell’omicidio. Secondo gli inquirenti, sarebbero state almeno due le liti che hanno preceduto la rissa che ha provocato la morte del 17enne.

 

 

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